Il Castello di MasnagoIl Castello di Masnago

Se Gallarate va maturando un ormai indiscutibile credito nell'ambito dell'arte contemporanea in provincia, per il Civico Museo d'arte moderna e contemporanea di Varese si possono forse aprire altri e inediti orizzonti di collaborazione e di crescita, facendo leva sul proprio patrimonio ottocentesco.

E' alla viste, si stanno avendo i primi contatti, tra i referenti della collezione civica, collocata al Castello di Masnago e quella Rete dell'Ottocento Lombardo, una sorta di istituzione di matrice regionale, patrocinata dal Ministero per i Beni Culturali che già da tempo è attiva per la valorizzazione e la conservazione dello specifico patrimonio risalente al XIX secolo.

Ed è una sorta di scoperta, forse, per la collezione civica locale: i cui assi portanti, anche a livello mediatico, sono stati per anni alcune opere che richiamavano piuttosto il siglo de oro varesino e lombardo, quello borromaico e dei Sacri Monti. E che nello scorcio degli anni Novanta ha piuttosto bruscamente deviato verso una raccolta di tipo contemporaneo, secondo la prevista destinazione museale che avrebbe dovuto assumere il sito di Masnago.

Nel mezzo tuttavia, grazie a donazioni pervenute nel tempo, non ultima quella importante del medico milanese Luigi Villa, a Masnago affiorano diverse opere di indiscutibile pregio: un Ranzoni, un Cremona, su tutti che vanno ad aggiungersi alla splendida Tamar di Giuda dell'Hayez, ad un discreto Molteni e ad un pregiato Pellizza da Volpedo, ad un Balla giovanile, già scollinati nel XX secolo ma respiranti tuttavia di aria ottocentesca ed altri ancora.

Ed è un patrimonio che non a caso proprio nelle ultimissime stagioni vive di una importante rivalutazione anche al di fuori dei confini nostri; basti pensare ai prestiti dell'opera di Hayez a Genova per l'importante mostra dedicata a Mazzini, o di Pellizza richiesto dalla Fondazione Palazzo Bricherasio per l'esposione centrata sul Liberty ad Alessandria nel 2006; o del Ranzoni richiesto dalla Pinacoteca di Rancate per la recente rassegna Il segno della Scapigliatura.

O basti pensare al probabile, imminente, prestito del monumentale telone di Eleuterio Pagliano – collocato storicamente in Villa Mirabello ma di fatto facente parte delle collezioni civiche – che raffigura lo sbarco di Garibaldi a Sesto Calende; opera di 6 metri per 3 destinata ad una rassegna commemorativa del Generale a Palazzo Te di Mantova.

Valorizzazione delle collezioni e dei luoghi,  manutenzione programmata, laboratori di museotecnica, edizione di cataloghi generali e progetti di ricerca scientifica comuni, mostre, sinergie. Tutto questo è il progetto Rete Museale dell'Ottocento Lombardo che ha già un suo sito e che organizza incontri e giornate di studio.

Ed essendo rete, non ha uno specifico capofila, ma vi fanno parte istituzioni come la raccolta ottocentesca di Palazzo Isimbardi, il Museo dell'Ottocento di Milano, i Civici Musei di Lecco e Sondrio, Villa Carlotta di Tremezzo, Villa Mylius di Loveno di Menaggio sul Lario e, tra gli altri, il Civico Museo Sutermeister di Legnano, dove esistono tre pregevoli Previati.

E' all'interno di questo circuito virtuoso che potrebbe essere scritto un nuovo capitolo scientifico delle pubbliche collezioni varesine.