Franco PrevostiFranco Prevosti

L'uno e l'altro – "(…) Un'altra valida proposta…potrebbe essere quella di completare la Via Sacra, la creazione in un luogo adatto e ben distinto dalla Via attuale con l'aggiunta di cinque cappelle dei Misteri Luminosi, come voluto dall'attuale Pontefice Giovanni Paolo II". Parole e musica dell'architetto Franco Prevosti e di tutto il consiglio comunale varesino che ha verbalizzato quella seduta del 15 ottobre del 2004.
Meno di quattro anni fa.
«Stavo sorvolando Capalbio con l'aereo quando dall'alto ho visto delle installazioni che mi hanno colpito. Tornandoci, mi sono stupito di quanta gente visitasse queste opere d'arte contemporanea, in questo caso le Carte dei Tarocchi. Allora pensai al nostro patrimonio del sacro Monte, e perché non proseguire la nostra Via Sacra. L'idea che mi venne fu quella dei vizi capitali. Confrontandomi con il sindaco, si arrivò a considerare i misteri della Luce», parole invece dell'altro architetto Giuseppe Leoni, senatore leghista di lunga data, oggi nel ruolo di primo ideatore del progetto al Sacro Monte.

Nessuno sapeva – Di chi è l'idea, alla fine? Del veterano Leoni che oggi se ne assume la paternità o di Prevosti e di quanti allora sottoscrissero, quanto meno alcuni del suo gruppo consigliare di Forza Italia, le proposte ancora in fieri dai banchi del consiglio comunale in epoca Fumagalli?
La presentazione del progetto che vuole rilanciare il Sacro Monte come polo di fede e di cultura ha vissuto anche di questi momenti, di stupore che hanno rasentato l'incredulità. Una situazione che in qualche modo è stata risolta dall'assessore regionale Cattaneo, che ultimo arrivato, è stato edotto dei precedenti storici dallo stesso Prevosti. Cattaneo ha potuto così, forse a quel punto imbarazzato, fare un po' di luce sull'accaduto. Ha riconosciuto, a margine del suo intervento, la origine 'prevostiana' dell'idea: "E questo dimostra come questo progetto di oggi sia altamente condiviso", ha chiosato.  Nessuno dei presenti al tavolo, nè il sindaco Fontana, né Monsignor Stucchi si sono dichiarati a conoscenza del precedente.

Misteri carsici – La proposta dell'attuale presidente della Commissione Cultura era emersa nell'ambito di una seduta interamente dedicata al tema "Valorizzazione tra passato, presente e futuro", tenutasi in via straordinaria presso il Salone del Sacro Monte in via Moriggi. Una proposta sufficientemente chiara, già allora, sulla direzione da prendere. "Il completamento della preghiera voluta dal Papa potrebbe suggerire una aggiunta, naturalmente moderna, ma sempre nel rispetto del pieno delle caratteristiche sei-settecentesche della Via Sacra al Santuario", suggeriva allora Prevosti. Un'idea abbastanza nitida, pronta da perfezionare e rilanciare, sull'onda del recente riconoscimento da parte dell'Unesco. Resta da capire come mai, nelle more di una amministrazione che non ha brillato in progetti ardimentosi, quell'idea rimase lettera morta. E per quali carsiche strade riemerga oggi, con la forza di una compattezza istituzionale, laica e civile, ostentata in Palazzo Estense, dal volo su Capalbio di Giuseppe Leoni. E con il patronage, incontestabile, di un esperto d'arte che sa dove andare e prendere gli uomini giusti.