Nove capolavori senza tempo della grande pittura; un'intera comunità coinvolta in veste di attori, coreografi, comparse, tecnici della regia, presentatori; due serate (venerdì 31 gennaio e sabato 1 febbraio) ospitate al Teatro Franciscum per l'iniziativa "Mettiamoci in quadro", singolar tenzone culturale organizzata per il Palio di Mombello.
Ecco i numeri dell'edizione 2014: sul palco, le nove contrade hanno dato vita ad altrettanti capolavori dell'arte in mini-pièces teatrali, alcune delle quali davvero spassosissime e ad alto tasso di effetti speciali. Nè sono mancati spezzoni in dialetto, scenette comiche, piccoli momenti di danza.

Le grandi firme citate e "riportate in vita" sono state: La valle del riposo di John Everett Millais, I giocatori di palla ovale di Henri Rousseau, La visita di Silvestro Lega, L'assenzio di Edgar Degas, L'incubo di Johann Heinrich Füssli, La buona ventura di Caravaggio, Gli Amanti di Magritte, Lettera d'amore di Eugenio De Blaas, Il maggiordomo cantante di Jack Vettriano.
La sfida immortale è quella dei tableaux vivants, ossia di un gruppo di attori chiamati a rappresentare sul palco una scena come in un quadro vivente.

La contrada Croce-Pisciora si è aggiudicata il primo posto del podio con 148 voti e la rappresentazione del capolavoro di Füssli; medaglia d'argento per Capodisotto-Mulino-Nazè con 143 voti e la messa in scena del Maggiordomo cantante. Al terzo posto, con 136 voti, Canton de Ambrosis Quattrostrade, con il tableau vivant di Degas.

Una sfida non semplice e non proprio nazional popolare, visti i nomi selezionati per le pièces teatrali; dunque ancora più appassionante e galvanizzante tanto per gli interpreti quanto per il pubblico che, in un modo intelligente e divertente – dovremmo chiamare in causa lo smart edutainment – hanno conosciuto da vicino alcuni fra i più grandi masterpieces dell'arte di tutti i tempi.

La manifestazione, intitolata alla chiesa di Santa Maria di Corte, nasce nel 1982 per raccogliere fondi utili al restauro dell'edificio sacro, coinvolgendo l'intera comunità mombellese attorno al recupero e alla tutela del monumento.
E sul prezioso stendardo è riprodotto un brano del ciclo di affreschi della chiesa romanica.

Il merito più grande di tutta la complessa e numerosa organizzazione sta proprio in questo: aver portato alla conoscenza del grande pubblico un'importante pagina della cultura mondiale, attraverso gli strumenti del coinvolgimento e dell'immedesimazione, dell'ironia e dell'aggancio con la contemporaneità. Il tutto condito da sano teatro amatoriale e buona dose di amicizia.