Marco Zambrelli in mostra a VareseMarco Zambrelli in mostra a Varese

La mostra "L'alchimia del segno colore nella calcografia di Marco Zambrelli" resterà aperta fino al 2 dicembre nella suggestiva Sala Rossa della GHIGGINI 1822, proponendo al pubblico una selezione di incisioni realizzate dall'artista che da anni, con passione e perizia tecnica, si dedica alla composizione d'immagini in cui il paesaggio è protagonista assoluto.
Il suo lavoro, attraverso lo strumento della calcografia, è in continua sperimentazione nel tentativo di ottenere espressioni e combinazioni diverse fra segno e colore.

Marco Zambrelli nasce nel 1947 a Busto Arsizio e dopo aver frequentato la facoltà di Architettura al Politecnico si iscrive all'Accademia di Brera a Milano dove prosegue i suoi studi sotto la guida di Gianfilippo Usellini, Luciano Caramel e Alik Cavaliere.

Intorno alla metà degli anni '70 il suo interesse nei confronti della natura e in particolare del paesaggio viene profondamente consolidato dall'incontro con la pittura di William Turner e John Constable, i due più importanti paesaggisti inglesi del Romanticismo, in cui l'artista si imbatte visitando la National Gallery di Londra. Lo studio del rapporto fra materia, luce e colore lo induce a utilizzare diverse modalità espressive tra cui quella pittorica, ma è con la scoperta del linguaggio segnico della calcografia che trova il tramite più adatto per esprimersi. Le incisioni di Zambrelli sono frutto di una continua mescolanza fra rigore tecnico alchimia di segno e colore e nascono dal dialogo dell'acquatinta con la vernice molle, detta anche ceramolle. Nella calcografica è possibile utilizzare più tecniche di stampa contemporaneamente per sfruttarne appieno le differenti caratteristiche formali ed espressive. In particolare combinando questi due metodi d'incisione si ottiene un segno sfumato, dai confini indeterminati che si avvicina a quello lasciato dal passaggio di una matita, di un pastello oppure di un carboncino creando così delicati effetti pittorici.