Artista Belga, varesino di adozione, Kim De Ruysscher si distingue nel panorama artistico contemporaneo per le sue sculture e istallazioni; formatosi in pittura al Saint-Lucas College of Art and Sciences di Ghent, si specializza in scultura all’Accademia di Belle Arti e all’Istituto Professionale Industria e Artigianato Tacca, entrambi a Carrara.

Sarà proprio il suo soggiorno carrarese – durato una decina d’anni circa – a sancire l’interesse per la scultura e per le infinite sfaccettature che essa può dare.

Parte della sua produzione consiste, per l’appunto, in opere scultoree realizzate con l’impiego di materiali classici, ove per classico s’intende tradizionale, accademico: il marmo, il calcare e la pietra naturale.

«Il marmo è un materiale molto conosciuto nel mondo e largamente impiegato nella storia dell’arte» dice Kim «è un materiale che ha diverse dimensioni».

Nonostante la duttilità, si sa, non sia una caratteristica propria del marmo, Kim riesce a conferire alle sue sculture una leggerezza, una morbidezza, un iperrealismo esasperato alla stregua dei grandi del Neoclassicismo.

Protagonisti delle sue opere oggetti di uso quotidiano – un pallone da calcio, un cuscino, una carta appallottolata, un rotolo di carta igienica, un profumo… – esposti per l’occasione in una mostra dal titolo Glamour nello spazio Futuro Anteriore in Via Speri della Chiesa Jemoli, 3.

«Si parla del Glamour. Un tema creato da me apposta per questa mostra», che racchiude in sé un po’ tutta la filosofia artistica di Kim: quella di creare un avvincente contrasto tra la nobiltà del materiale utilizzato, la durata temporale atta alla creazione dell’opera e l’oggetto in sé. Il tutto accompagnato dalla costante idea di transitorietà dell’esistenza quotidiana.

I suoi lavori, decontestualizzati, non possono far altro che suscitare nel visitatore un senso di temporaneo smarrimento. Che cosa pensare davanti a gilet da uomo appeso a una gruccia, o a un paio di scarpe, lì, sole, in cima un piedistallo?

Kim De Ruysscher ha partecipato a personali e collettive in tutto il mondo – in Belgio, in Finlandia, in Svizzera, in Francia, in Spagna, in Italia, in Germania, in Olanda e in Turchia – e la tappa varesina rappresenta, senza dubbio, un’occasione interessante per conoscere e apprezzare il lavoro di un artista di fama internazionale che vive e opera nella nostra città.

Futuro Anteriore Spazio Tempo
Via Speri della Chiesa Jemoli, 3 – Varese


Giulia Lotti