IsolaIsola

Sull'Isolino Virginia, una sorta di oasi dove il tempo sembra essersi fermato e l'ambiente naturale si presenta in tutta la sua bellezza, fervono i lavori di scavo sulla scia dell'ormai leggendaria campagna avviata nel 1957 da Mario Bertolone, alla scoperta di uno dei siti archeologici più famosi della preistoria europea.

Team – A guidare il team è Daria Banchieri conservatrice-archeologa del Civico Museo Archeologico di Villa Mirabello, Giancarlo Geddu geoarcheologo e Roberto Mella archeologo, di recente sugli scudi anche per la sua  presenza sul cantiere della chiesa di San Biagio a Cittiglio, dove alcune settimane fa è stata rinvenuta, in una porzione d'affresco alla base del millenario campanile, una 'esotica' chimera. Sono in pratica gli stessi esperti che parteciparono alle due più recenti campagne di scavo in loco, quelle del 1995 e quelle del 2005. A loro spesso si uniscono studenti e archeologici  del dipartimento di preistoria dell'Università di Firenze e di Siena.

Daria Banchieri al lavoroDaria Banchieri al lavoro

Scavo tranquillo – Il Ministero ha autorizzato la campagna di scavo. La Sovrintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia sovrintende i lavori. "L'autorizzazione dura per l'anno solare – spiega Daria Banchieri – non siamo in grado di definire i tempi, che dipenderanno dalle difficoltà che eventualmente incontreremo". Per lo scavo di ricerca, le risorse sono disponibili e si potrà scavare con un ritmo non frenetico.

L'evoluzione del progetto
– Daria Banchieri spiega: "Le indagini stratigrafiche degli scavi, avviati da Mario Bertolone tra il 1955 e il 1959 portarono alla luce alcuni reperti, in particolare materiale del periodo litico e ceramico. Il centro dell'isola è l'area più antica – fu abitata continuativamente dal neolitico fino alla fine dell'età del bronzo. Il Bertolone scoprì nell'abitacolo una sequenza stratigrafica di sette piattaforme, la più recente con resti di abitazione a pianta rettangolare. Per la datazione si usò 'il carbonio 14', metodo assai innovativo per l'epoca".

Risultati e aspettative – La conservatrice non ha dubbi: "Risolvere problemi insoluti tramite il confronto e gli studi delle pluriennali campagne di scavo. Dobbiamo decodificare la seriazione stratigrafica, ora inesistente, sperando di offrire un contributo per lo studio della cultura della Lagozza. Le evolute tecnologie di scavo e gli studi degli specialisti ci saranno utili per arricchire le informazioni relative agli insediamenti culturali".

Banchieri e Giancarlo GedduBanchieri e Giancarlo Geddu

Sostenitori ufficiale e non – Il progetto è reso possibile dal contributo del Comune di Varese, proprietario dal 1962 grazie alla donazione del Marchese Gianfelice Ponti. Ma a loro modo, altri sostengono le operazioni di scavo: "Alcuni abitanti di Biandronno – specifica Banchieri – partecipano in modo semplice e sincero offrendo ospitalità a studenti e studiosi. Il centro commerciale Campo dei Fiori di Gavirate invece, garantisce cibo e bevande". Gli aiuti non mancano, insomma, ed è bello pensare come ad un "baratto", operazione che trova in questo luogo un terreno ideale, come in un viaggio a ritroso nel tempo in epoche così distanti dai principi che reggono quelle attuali.

Musealizzazione – "I materiali rinvenuti nella scorsa campagna di scavo sono ancora in fase di studio e saranno esposti nella collezione del Civico Museo Archeologico di Villa Mirabello – spiega Daria Banchieri". La sua ambizione è quella di veder riconosciuta la piccola isola come "Parco Archeologico", sul quale realizzare una segnaletica didattica adeguata. "Questo – afferma – è un vero e proprio museo all'aperto".

Il calco – Concentrati ora i lavori nella parte centrale dell'isola, è stata per il momento abbandonata – chiusa con ciottoli e precisi accorgimenti per la conservazione dei legni rinvenuti – l'area dove nel 2006 è rimemersa una struttura lignea neolitica. Una importante scoperta, per la quale bisogna ringraziare la siccità che ha lasciato visibile e indagabili porzioni di riva normalmente coperti dall'acqua. "Grazie al finanziamento della Bpu – ricorda la studiosa – abbiamo realizzato un calco che riproduce nei particolari il crollo sul terreno di una porzione dell'alzato e che sarà esposto sull'isola". Dovremo accontentarci del calco, per il momento unica testimonianza materiale visibile. D'altronde… l'acqua, dono incondizionato della natura e fonte di vita primaria si offre generosamente e altrettanto avidamente si sottrae – l'acqua dà e poi toglie in un ciclo continuo di mutamenti in un mondo sommerso, così rivela la storia.