Abbiamo avuto più di una volta l'occasione di vedere e di recensire i suoi lavori esposti in mostre personali e collettive.
Da poco è venuto a mancare il pittore Giuliano Belmonte, nato a Besozzo nel 1945.
Nel sito che raccoglie documenti e immagini delle sue opere, si può ancora leggere: "Pittore di intensa laboriosità, passa con naturalezza da un tema all'altro, alla ricerca continua di una profonda realizzazione e di una espressione reale della propria personalità. Nelle nevicate prealpine, nei borghi, nei casolari, ritrova i luoghi dove è nato e vissuto, dove ha trascorso la sua fanciullezza, dove tuttora vive ed opera. Servendosi di un tipo di pittura realistica e tradizionale, egli continua il dialogo con chi guarda mediante piacevoli creazioni di nature morte, oppure proponendo paesaggi reali ma aleggianti nel nulla, come volessero lasciare il piacere di scoprire ancora qualcosa che l'artista non dice di sé ma che chi osserva può immaginare".

A noi piace ricordarlo, ritornando, con la memoria, alle tante mostre allestite con lavoro e passione e ripensando alla pacatezza degli ambienti naturali o dei monocromi, alle trasparenze naturali dei colori che affiorano dalla bianca carta sottostante.
Un po' schivo a parlare di sé, erano i suoi acquerelli a discorrere per lui, riflettendo il suo modo di vedere il mondo. 
"E' importante scegliere l'angolo giusto, prima di iniziare a dipingere e soprattutto occorre fare un disegno a matita leggero per studiare bene ciò che si vede: solo dopo dipingo con il colore; non si può sbagliare, il colore è trasparente e ogni errore si vede – ci aveva raccontato – Bisogna avere una particolare sensibilità per apprezzare la tecnica dell'acquarello".