L'intervista all'archietto De Cesare (28-10-2010)L'intervista all'archietto De Cesare
(28-10-2010)

Architetto, ma anche artista a tutto tondo in quanto abile pittore, raffinato scrittore, sensibile poeta.

Ha scritto pagine e pagine di autentica "poesia del territorio" che descrivono boschi, valli, fiumi, laghi, torrenti, sentieri, incasamenti e monumenti del nostro meraviglioso paesaggio, dando voce a quella che lui amava chiamare "la geografia degli affetti": quella mappa mentale dei luoghi, dei siti stratificata nei secoli, che è parte della memoria collettiva di un popolo. Discepolo della scuola territorialista del Politecnico di Milano (presso il quale si è laureato) e di uno dei suoi massimi esponenti, prof. Giorgio Ferraresi, per lui il territorio era un "soggetto" da ascoltare, più che un "oggetto" su cui intervenire.

Da questa sua abilità è scaturito il movimento che, a partire dall'inizio del duemila, ha portato all'istituzione in Provincia di Varese, Como e Milano dei primi Parchi Locali di Interesse Sovracomunale, di cui egli è in assoluto l'unico vero Padre. Portano la sua firma infatti gli studi di fattibilità che hanno consentito l'inserimento nell'elenco delle aree protette della nostra Regione in ordine di tempo del PLIS della Valle del Lanza (province di Varese e Como), del PLIS Rile Tenore Olona (provincia di Varese), del PLIS del Medio Olona (provincia di Varese), del PLIS del Bosco del Rugareto (provincia di Varese e Milano), del Parco della Quassa (provincia di Varese). Allo studio di fattibilità di quest'ultimo parco (per il quale era stato recentemente incaricato di realizzare l'ampliamento), come anche a quello del Parco Agricolo dei Tre Castagni di Tradate (non ancora ufficialmente riconosciuto) ha avuto modo di lavorare anche la figlia, architetto, Chiara.

Con lei ha firmato anche il più recente dei restauri, quello della Chiesa dei Santi Nazzaro e Celso di Abbiate Guazzone, antichissimo santuario cimiteriale, per il quale si accingeva con grande entusiasmo a rivestire l'incarico di Direttore dei Lavori.

Intervista all'architetto Chiara De Cesare (28-10-2010)Intervista all'architetto Chiara
De Cesare (28-10-2010)

Suo anche il progetto di restauro conservativo dell'incantevole Santuario della Madonnetta di Gornate Olona, immerso nei boschi del borgo natio e, forse anche per questo, da lui profondamente amato e venerato fino al giorno dell'ultimo addio.

Grazie al suo studio di fattibilità per l'istituzione del Monumento Naturale della Gonfolite e delle Forre del Fiume Olona (area protetta in Comune di Castiglione Olona, riconosciuta ufficialmente dalla Regione Lombardia) ha sostanzialmente impedito la realizzazione del contestatissimo inceneritore sul pianalto di Caronno Corbellaro, uno dei luoghi più incantevoli della nostra provincia.

Lo ricordiamo anche per la sua passione per la storia locale, con numerose scoperte (alcune ancora non rese pubbliche!) tra le quali la più importante, condivisa con il prof. Alessandro Deiana, è quella dell'Ara Romana dedicata a Mercurio del I secolo d.C. ritrovata in territorio comunale di Gornate Olona (oggi conservata presso la biblioteca di questo comune).

E' giusto però ricordare anche le cose che, grazie al suo impegno per la difesa del territorio profuso nelle Commissioni del Paesaggio di diversi Comuni di cui era Presidente e nel ruolo di Assessore al Territorio del Comune di Fagnano Olona (incarico rivestito con notevole passione e dedizione con la precedente Amministrazione in qualità di tecnico esterno), non sono state fatte: ha lottato fino all'ultimo contro la speculazione edilizia, contro la banalizzazione del territorio, contro la cementificazione della Valle Olona (chissà se il Monastero di Torba con quella grande fabbrica alta diversi metri che si voleva ai tempi far costruire sulle spoglie delle prospicienti memorie di archeologia industriale, grazie al suo voto contrario mai realizzata, sarebbe oggi stata accettata dalla Commissione UNESCO come Patrimonio dell'Umanità?!).

La moglie Carla e i figli Corrado, Riccardo e Chiara che lo hanno accudito nella lunga malattia lo ricordano con infinito amore.
Quest'ultima in particolare, per la quale il padre è stato anche un Maestro, lo porterà per sempre nel cuore come "un uomo straordinario che ha fatto tanto bene nella vita, esempio di Fede che ha atteso con immensa dignità che fosse fatta la volontà di Dio. Un Architetto di una sensibilità e bravura immensa (Architetto con la A maiuscola, di quelli che ci nascono non che lo diventano): in assoluto il mio preferito!
Farò tesoro dei suoi preziosi insegnamenti e mi impegnerò, con la mia attività futura, a completare i suoi progetti inconclusi (restauri della Madonnetta e dei Santi Nazzaro e Celso in primis) e a portare avanti i suoi nobili ideali. Ringrazio Dio per avermi dato un padre così".