Monza – La Direzione regionale Musei Lombardia ha dedicato il 2023 a Italo Calvino, per celebrare il centenario della nascita. Scrittore dai mille sentieri, assiduo visitatore di mostre, appassionato d’arte e di musei, questo autore ha sempre unito con grande sapienza le parole alle immagini, evocandole, raccontandole, inventandole.

Questa la chiave di lettura per comprendere la scelta di ospitare nella Cappella Espiatoria “In Lontananza”, la mostra di Claudio Borghi, che con lo scrittore condivide alcune affinità.

Quando si cammina per strade poco battute, si fissa l’orizzonte nel tentativo di cogliere in distanza sagome di un paesaggio noto, di qualcosa che ci renda famigliare il percorso. E’ questo che accomuna il fare arte di Claudio Borghi e le descrizioni de “Le città invisibili” di Italo Calvino: uno scorgere in lontananza per poi mettere a fuoco avvicinandosi gradualmente.

Uno con la scultura, l’altro con la scrittura, forniscono elementi descrittivi, ma non troppo, che possano concedere di immergersi nelle atmosfere da loro create: boschi e alberi, città e persone. Ad ogni nuovo incontro qualcosa cambia, sono un po’ diversi e non solo per l’effetto del tempo che passa. Ed entrambi trovano posto in un luogo nato per cristallizzare l’attimo, per fermare il suo trascorrere, per ricordare: la Cappella Espiatoria.

Le presenze delle sculture e lo spirito delle città invisibili aleggiano lungo un percorso ideale che dall’ingresso porta alla cappella, poi al giardino e infine alla cripta. Opere che creano un dialogo tra interno ed esterno del monumento, tra storia e contemporaneità, coinvolgendo gli elementi naturali e gli artifici dell’uomo. Immagini appena sussurrate in bilico tra realtà e fantasia: “Le città come i sogni sono costruite di desideri e paure, anche se il filo del loro discorso è segreto, le loro regole assurde, le prospettive ingannevoli, e ogni cosa ne nasconde un’altra”, scrive Calvino. “Perché l’occhio non vede cose ma figure di cose che significano altre cose”.

Il pubblico potrà ammirare le opere di Claudio Borghi sino al 14 settembre nei seguenti giorni e orari: martedì-mercoledì-giovedì e domenica 9-13.30; venerdì e sabato 9-18.30.

Cenni biografici

Claudio Borghi è nato a Barlassina nel 1954. Si è diplomato al Liceo e all’Accademia di Brera. La sua prima esposizione è del 1978 alla Galleria elle Ore di Giovanni Fumagalli e Giuliana Pacini, in concomitanza della Biennale di Scultura del Comune di Arese alla Villa Medici-Burba di RHO quale rappresentativa degli studenti di Brera. Ha partecipato a mostre collettive a carattere nazionale e internazionale, tra cui “Asti Scultura,” curata da Mario De Micheli, XXIX^, XXX^, XXXI^ edizione della Biennale di Milano. Da allora ha tenuto regolarmente mostre personali alla Galleria delle Ore e, successivamente, alla Galleria Spaziotemporaneo di Milano. Sue opere fanno parte di importanti collezioni italiane e straniere. Ha realizzato la grande scultura/teatro per la piazza del comune di Barlassina accompagnata dal volume monografico “…dalle cinque alle sette” editi da Silvana Editoriale d’Arte il con testi di Maddalena Mazzocut-mis, Simona Bartolena e Anna Comino (2014), il volume Il silenzio delle cose a cura di Luca Pietro Nicoletti (2018) e L’intorno delle cose, a cura di Lorenzo Fiorucci, Editoriale Umbra ed. Recentemente ha allestito una mostra personale presso le segrete di Palazzo Ducale a Gubbio curata, da Lorenzo Fiorucci e inaugurato il monumento Angolo di bosco per l’associazione ASECSI a S. Vito al Tagliamento (Friuli V.G.). Nel novembre 2021 ha pubblicato nella collana Morfologie di Mimesis editore il volume: In lontananza. Passaggi per una scultura non sospetta.