Longoni, Carletti e ParonelliLongoni, Carletti e Paronelli

“Per il primo anno ci affideremo a mostre già esistenti sul mercato. In seguito, sperando di riuscire ad attivare uno staff organico che al momento ancora non c'è mi auguro si riesca ad organizzare eventi in proprio”.

Se c'è un neo, nel lancio della nuova stagione del Chiostro di Voltorre targata Caterina Carletti, è forse la non ancora raggiunta del tutto originalità propositiva. Delle iniziative. La linea è quella tracciata a suo tempo da Lucenz, le proposte svelate oggi, conferma con onestà la stessa Carletti, sono frutto una operazione di lancio, intercettazioni di prodotti già esistenti sul mercato a condizioni vantaggiose.

Corto MalteseCorto Maltese

Ad ottant'anni dalla nascita del maestro riminese, ecco dunque, Hugo Pratt e il suo Corto Maltese: letteratura disegnata, 1967-2007, per cominciare, già proposta al Complesso del Vittoriano a Roma e qui presentata con alcune modifiche e aggiustamenti, e con il catalogo curato da Vincenzo Mollica e Patrizia Zanotti, personalizzato per l'occasione.

In estate, a seguire, la mostra dedicata al grande pittore, grafico, scenografo Emanuele Luzzati e la sua geniale rivisitazione di Gioacchino Rossini, mostra itinerante dal 2001 e a finire in autunno la pittura d'animazione di Gianluigi Toccafondo.

Ma non è su questo che si è giustamente soffermata l'attenzione dell'incontro di presentazione svoltosi presso l'Art Hotel di Varese, alla presenza della stessa Carletti, dell'assessore al Marketing territoriale della Provincia Giangiacomo Longoni e del sindaco, nonché presidente dell'Associazione Amici del Chiostro, Felice Paronelli. In verità, Hugo, Corto, il mare, l'avventura, il sogno sono stati i convitati di pietra. Ci sarà altro tempo per parlare di loro.

Giangiacomo LongoniGiangiacomo Longoni

L'attenzione si è posta sulla posta in palio e sulla persona chiamata a dare le carte. “In questi anni – è Longoni a parlare – mi sono sempre più reso conto di quante eccellenze varesine fossero più conosciute al di fuori dalla nostra realtà che a Varese e provincia. Caterina Carletti è una di queste, si è trovata una gatta da pelare, ma sono certo che saprà dare al Chiostro di Voltorre quella visibilità e quella stabilità culturale e manageriale che ancora non ha trovato”.

“Alla morte di Lucenz – gli fa eco Paronelli – abbiamo convenuto che non un artista ma un manager fosse la persona giusta cui affidare le sorti del monumento per una sua programmazione di alto profilo. C'è voluto del tempo, ma non è stato tempo perso”.

Detto che la Provincia contribuisce per 25mila euro annui, qualcosa di più sostanzioso arriverà tramite l'assessore Zanello dalla Regione Lombardia, l'”impresa Chiostro” si regge e si dovrà reggere sempre di più sulla fidejussione dei privati: Bpu, Campo dei fiori, Roda, Whirpool, sono già della partita, così come altri sponsor tecnici.

Caterina CarlettiCaterina Carletti

“Auspico una partecipazione attiva del tessuto aziendale del territorio al Chiostro. I progetti e le idee ci sono. Tutto ciò starà in piedi se la “bella signora”, quest'anima aziendale che vive dentro la nostra provincia, si farà sentire, non solo limitandosi ad applicare un marchio ma vivendo il Chiostro” rincara la Carletti.

E, tanto per far vedere come si fa, in occasione di un workshop previsto per il 9-10 maggio tenuto da José Antonio Muñoz, illustratore argentino e allievo di Pratt, la Carletti ha già prenotato, anziché la classica classe vociante, l'intero reparto design della Whirpool. Illustrazioni e lavatrici? “Sono convinta che qualcosa di buono da quel pomeriggio uscirà”, risponde sicura.

“Spirito di avventura, desiderio di conoscenza, scoperta di nuovi orizzonti” scrive in sede di presentazione il presidente Marco Reguzzoni. Tratti che si sposano a Corto Maltese, di cui si è parlato ben poco, ma che si sposano benissimo anche con il nuovo Chiostro.

“Bisogna superare la sindrome del pasticcere – gli fa eco ancora la nuova direttrice artistica – rendersi conto che questo è il limite culturale di questa provincia. Non mirare al pasticcino ma alla torta. Condividere, scambiarsi, trovare orgoglio in quello che si fa. E coralità nel rispetto dei ruoli. Questo finora è mancato. Ora comincio forse ad avvertire forse sensibilità diverse, ma molto è ancora da fare”.