Felice Varini, Tre pentagoni nei tre dischi eccentriciFelice Varini, Tre pentagoni nei tre
dischi eccentrici

Cerchi, quadrati e triangoli si intersecano nello spazio per costruire delle geometrie colorate, delle entrate caleidoscopiche visibili solo da un determinato punto di vista. È questo l'effetto illusionistico creato dall'artista svizzero Felice Varini (Locarno, 1952) nell'autosilo di Lugano grazie all'uso dell'anamorfosi, un gioco prospettico già utilizzato nel Rinascimento per celare i significati alternativi di un'opera e oggi adoperato nelle segnalazioni stradali in modo tale che i caratteri deformati e allungati, visti da una determinata distanza, appaiano normali e leggibili. Attraverso l'uso di pittura, pellicole e gesso, Varini trasforma lo spazio urbano e architettonico in una vera e propria tela i cui limiti sono i muri, i guard-rail, le ringhiere, ovvero tutte quelle linee che in modo casuale e frammentario diventano parte integrante di questa invasione cromatica.

La normale e funzionale discesa lungo le rampe dell'autosilo diviene un'esperienza percettiva per lo spettatore proiettato inconsapevolmente all'interno dell'opera. «Chiamato a "entrare in scena" per innescare in prima persona i meccanismi di deformazione prospettica e spaziale», egli può così ricomporre l'opera nella sua precisa costruzione solo da un unico punto di vista, quello prospettico. L'artista interroga la pittura e la visione, esplora la spazialità e dilata la percezione

Felice Varini, Rosso nero blu e giallo tra i quadrati e il discoFelice Varini, Rosso nero blu e giallo tra
i quadrati e il disco

sensoriale nel tempo. «Il mio lavoro – afferma – non è effimero, necessita una scrittura che lo definisce attraverso un certificato paragonabile a una partizione musicale, il quale può essere riattualizzato o reinterpretato nello spazio o nel tempo. La partizione di un requiem di Mozart è immutabile, ma la sua interpretazione è diversa, secondo l'interprete o l'epoca».

Le opere di Varini costituiscono, dopo l'importante donazione dei coniugi Olgiati, il secondo tassello della collezione del futuro polo museale d'arte del LAC, fulcro della rete organizzativa delle attività culturali della città, operativo dal 2014 nel nuovo edificio progettato dall'architetto ticinese Ivano Gianola.

Nuovo autosilo LAC
Entrata Cantiere Riva Caccia, Lugano
http://www.varini-autosilo.ch/