Giuliano Vangi (ph. Rossano B. Maniscalchi)Giuliano Vangi (ph. Rossano B. Maniscalchi)

Vangi il giapponese – A Mishima, non distante da Tokyo, su una collina che da sul Monte Fuji, sorge il Museo Vangi. Inaugurato nella primavera del 2002, l'edificio ultramoderno presenta una superficie complessiva di 30 mila metri quadrati, di cui 2000 coperti. Il vasto parco collinare contiene alcune tra le maggiori installazioni dello scultore toscano, la cui opera è seguita attentamente nel Paese del Sol Levante.

Primavera italiana – Era la prima volta che il Giappone intitolava una struttura espositiva permanente ad un artista occidentale. Ed ora, a cinque anni dall'evento e proprio in occasione della ‘Primavera italiana in Giappone', è stata inaugurata la personale di Giuliano Vangi all'Istituto Italiano di Cultura a Tokyo. E l'Italia, terra natìa del fecondo spirito creatore? Eccezion fatta per l'imponente esposizione del 1995 al Forte Belvedere, da dove gli sguardi delle sculture campeggiavano sul panorama fiorentino, sta a guardare, soddisfatta del suo parto così ben riuscito ed incantata dinanzi a tanto genio.

I segni del sacro
– Certo il centro storico di Siena ha accolto la sua Lupa, simbolo della città, la Cattedrale di Padova il suo presbiterio con ambone cattedra vescovile e crocifisso alto tre metri, la sede della Banca d'Italia alla periferia di Roma la sua Donna con albero in granito alto oltre cinque metri, i Musei Vaticani un suo gruppo scultoreo in marmi policromi intitolato Varcare la soglia per l'ingresso, ed ancora il Duomo di Pisa e la chiesa di Padre Pio a San Giovanni Rotondo i suoi altari con relativi amboni, ma nessuno ha manifestato il desiderio di celebrare il bravo scultore toscano, nato a Barberino di Mugello nel 1931, con una rassegna, magari proprio nella nostra provincia dove tra l'altro si è fermato negli anni del suo ritorno al figurativo con la realizzazione di opere d'impianto evocativo, caratterizzate dalle espressioni dei suoi volti femminili, tante finestre simboliche spalancate sui sentimenti di un'umanità alla ricerca del proprio ‘io'.

Un'opera di VangiUn'opera di Vangi

Inediti parmensi – Eppure, ancora una volta lontano da qui ma non tanto da superare i confini nazionali, qualcuno si è mosso e, nella suggestiva ambientazione dei Portici del Grano nel cuore della Parma medievale e nella Galleria San Ludovico, finalmente si è aperta una mostra personale dedicata proprio a Giuliano Vangi. Promosso dal Comune di Parma e dalla Fondazione Monte di Parma, l'evento è stato realizzato in collaborazione con Nicola Loi dello Studio Copernico di Milano e con Cinzia Monteverdi della Monteverdi Artis Eventa di Parma. Diciotto sculture di grandi e medie dimensioni nella Galleria e cinque sotto i Portici garantiscono al visitatore un percorso d'arte d'alto livello composto da opere recenti ed inedite.

Il percorso – Si parte dall'Uomo con le mani in tasca, bronzo presentato alla Biennale di Venezia nel 1995 e si prosegue con il legno policromo Uomo vestito di grigio, con i marmi Mare, Figura, Donna nel vento, Donna con albero, Donna seduta e tronco, e con la denuncia alla violenza e alla brutalità sanguinaria dell'uomo carnefice in C'era una volta, in Ares e in Uomo e animale, fino alle sculture più recenti come Il vincitore, Caduta dell'angelo e Donna col cappotto dall'impianto preziosamente geometrico.
Ben tornato Vangi !

Vangi a Parma
Galleria San Ludovico – Borgo del Parmigianino 2/b, Portici del Grano – Piazza Garibaldi
Parma
fino al 10 giugno
ingresso libero, tutti i giorni eccetto il martedì 10-13; 16-19
Catalogo Mazzotta Editore
info: 0521-218669