Una delle opere in mostraUna delle opere in mostra

La recente visita del Papa a Milano per la VII Giornata Mondiale delle Famiglie ha promosso e stimolato nel capoluogo lombardo molte idee e riflessioni sul tema, idee che hanno avuto ripercussioni e si sono concretizzate anche nel mondo artistico.
Una di queste attività è stata proposta da "Opera d'Arte", in collaborazione con Regione Lombardia e Archivio Opere Uniche, che ha partecipato a questo importante evento di portata internazionale offrendo al grande pubblico una mostra del Maestro Antonio Nocera intitolata "Il grande nido", allestita nei prestigiosi spazi espositivi di Palazzo Lombardia, e curata da Valerio Dehò. L'esposizione è stata dedicata, come dice il titolo stesso, ad approfondire il significato simbolico del "nido-casa", indagato in tutte le sue sfumature emotive. La mostra si inserisce nel progetto "Oltre il nido", sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica, e "Oltre il mare", che Nocera sta sviluppando in questi anni e che, dopo l'importante tappa romana del 2010 presso i Mercati di Traiano, avrà poi l'appuntamento successivo nella mostra presso il Museo del Mare di Genova da marzo a settembre 2013, continuando poi all'estero, raggiungendo Barcellona, Londra e New York, con una prosecuzione di grande prestigio internazionale.

Nelle opere di Nocera il nido è la casa, rappresenta simbolicamente un luogo sicuro, un rifugio dove trovare serenità e pace, ma anche e soprattutto un luogo di crescita, di maturazione e di formazione. Non solo è il luogo di origine, nel senso che nel nido ha origine lo schiudersi della vita, con la nascita di nuove piccole creature, ma è anche un punto di riferimento, sul quale poter fare affidamento, nel quale ci si può riposare con tranquillità.

Il nido diventa l'emblema dell'impulso primario alla vita
, dell'istinto originario di vivere, dell'inarrestabile e tenace processo di perpetuazione della propria esistenza. A questo proposito, Nocera fa notare che i nidi sono perfino nelle bidonville e sui cavi elettrici: e questo è significativamente da intendere come una dimostrazione della grande forza vitale che germina anche fra le difficoltà, e resiste con costanza anche nelle situazioni avverse e più negative. La vita è in grado di permeare persino la desolazione e la miseria, rinnovandosi anche laddove crediamo che ormai non possa nascere, o dove la costruzione di un edificio "casa" non è possibile.

Frequente nelle opere di Antonio Nocera è l'immagine

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della donna, che viene giustamente accostata in modo privilegiato al tema del nido, in quanto è lei stessa un'immagine viva di un nido, grazie alla sua capacità di accogliere in sé la vita nascente. L'artista insiste molto sul suo corpo-nido, dove ogni parte della figura femminile richiama questa sua dimensione: anche i capelli sciolti e liberi nel vento, ad esempio, possono essere trasfigurati così da sembrare rami intrecciati, pronti ad accogliere una nidiata. Tra le numerose sculture in bronzo policromo prodotte dall'artista, trova spazio, ad esempio, anche una mitologica figura di "Dafne", la creatura trasformata in alloro per sfuggire al dio inseguitore Apollo: e tra i suoi rami ecco che vengono accolti altri nidi, altri pigolanti uccellini.
È il trionfo della maternità, ma anche del libero pensiero che sa partorire idee, far prendere loro il volo: è la capacità di comunicare, di trasmettere. In fondo, il nido è ciò che tutti ogni giorno cerchiamo, sia esso declinato nella forma propria della famiglia o del lavoro. E si avverte nella familiare ricerca di qualcosa che sia caldo e confortevole, qualcosa che ci parli di serenità.

Che nella famiglia risieda questa capacità speciale di sostenere l'individuo nella sua finitezza e nelle sue debolezze, e anche la capacità di tessere e consolidare i rapporti sociali, aumentando e cementando le relazioni reciproche di una società altrimenti allo sbaraglio, è un dato che nessuno osa più metterlo in dubbio. Già nel 2010, in occasione della seconda Conferenza Nazionale sulla Famiglia, il Presidente Giorgio Napolitano riconosceva che "la famiglia è una straordinaria risorsa per l'intera collettività, è fondamento insostituibile per lo sviluppo e il progresso di una società aperta e solidale. Sostenere e salvaguardare il miglior svolgimento delle sue funzioni costituisce una doverosa attuazione dei principi sanciti al riguardo dalla Carta costituzionale".
La famiglia è la casa, ha bisogno di un suo spazio, del suo nido, e la casa rappresenta uno spazio di identificazione, un luogo attraverso cui l'essere umano si definisce e si dà confini. È il luogo rassicurante della memoria, lo spazio vitale che testimonia l'inserimento dell'uomo nelle relazioni e nella cultura del suo paese.

Una delle opere in mostraUna delle opere in mostra

La casa è da sempre il rifugio atavico di ogni essere vivente, è il nido. Un nido può essere inoltre intrecciato con radici, evocando così l'idea della tradizione che sta alla base della famiglia, il proprio "albero genealogico", la propria provenienza, le proprie tradizioni e valori.

Attraverso un percorso all'interno della produzione di Nocera – un centinaio di opere fra sculture, tele, tavole e libri d'artista – il visitatore è trasportato all'interno dell'esperienza personale dell'artista, che ha personalmente compiuto un tragitto di quarant'anni, che, dopo varie tappe in diverse città d'Europa, lo ha portato ad approdare quest'anno a Milano in un'occasione di tale portata e significato, quale l'incontro mondiale delle famiglie.

Come afferma Valerio Dehó, curatore della mostra: "il Grande nido è un po' una summa del suo lavoro la sua ossessione estetica. un simbolo legato alla famiglia, alla creazione della vita. il nido diventa qualcosa che può staccarsi e viaggiare, magari attraverso il mare. Le sue opere sono messaggi di pace e d'amore in un mondo che ne ha disperato bisogno. Ma non è un'arte consolatoria o banale: è un'arte comunicativa. La ricerca artistica procede di pari passo con l'indagine formale, con la resa di un'indagine attorno all'uomo e alla natura. Anche nell'archetipo legato alla casa e alla famiglia, l'artista rivela la sua forza di guardare le cose per quello che sono e che saranno. La sua è un'arte matura che ricerca e trova una continuità storica e una funzione dell'arte come trasfigurazione della vita, come storia parallela e fondante, come necessità biologica per una qualità dell'uomo come creatore".

Il Grande Nido
Personale di Antonio Nocera
Dal 01 al 30 giugno 2012
Palazzo Lombardia, via Luigi Galvani 27, Milano
Orari: da lunedì a sabato, dalle 14.00 alle 18.00
Chiuso la domenica
Ingresso libero
Info: Tel. 0245487400