Artevarese intervista Azelio CorniArtevarese intervista Azelio Corni

"Un giusto equilibrio e una ponderata armonia tra intelletto e passione, tra azione di testa e azione di pancia". Azelio Corni si congeda così dall'intervista, quasi citando Jane Austen e con il pensiero già rivolto all'India dove esporrà una serie di nuovi lavori.
"Il materiale chiama l'artista quasi si trattasse di affinità elettive, di richiami non più sotterranei ma espliciti e diretti. Con un panno destinato ad usi industriali ho dato forma a questa serie di tappeti e di arazzi. Ma la chiave d'inizio, l'innesto che dà la possibilità a tutto questo sono il segno e il gesto pittorici".

Per Azelio Corni la regola e la disciplina, capaci di direzionare il lavoro d'artista, convivono con il travolgente impeto creativo,
la forza esplosiva dà la mano ad un controllo savio che regola con metodo l'attività dell'artista.
Ci accoglie nel suo grande studio (o meglio sarebbe dire "officina-fucina" o "fabbrica-telaio") dell'ex filatoio di Castelletto Ticino: alle pareti pendono, come drappi e stendardi, i lavori di tela e plastica, dal segno incisivo, dotate di progettualita', riflessione e ricerca introspettiva.

Gli stracci compressi si trasfigurano in superficie composita e camaleontica.
L'arte di Azelio Corni "si scalda", si umanizza, si allontana dalla freddezza razionale della Minimal Art che aveva scelto programmaticamente di tirarsi fuori dalle passioni e dall'umano sentire.
L'autore torna ad una produzione artigianale, ad un'arte che si fa lavoro "su" e "con" i materiali, ad un'attività in cui traspare l'essenza del fare e del produrre.

Azelio Corni nasce a Sesto Calende nel 1948 e dopo la maturità classica si diploma in pittura all'Accademia di Brera. A partire dalla fine degli anni '60 opera nel campo delle arti plastiche esponendo in numerose mostre

Visita nello studio di Azelio CorniVisita nello studio di Azelio Corni

personali e collettive con lavori improntati con una pittura scarna ed essenziale, già attenta più alla progettualità e al percorso del fare piuttosto che al prodotto.
C'è nel suo lavoro un prevalere dell'aspetto sperimentale e di ricerca, affiancato ad una costante attenzione anche ad altri linguaggi espressivi che, attorno agli anni '80, portano il suo operare al di fuori dell'ambito strettamente pittorico.

Numerose sono le rassegne collettive tra cui "Giovane pittura italiana" Rotonda della Besana Milano 1973 – Premio "Città di Novara" (1 premio) 1975 – "Artelago" interventi sulla superficie acquatica del logo di Monate (Va) 1985 – "Opere scultoree nel Palazzo Perabò" Cerro di Laveno (Va) 1987 – "Fuori d'acqua" "Sedici barche d'artista" civico Museo di Sesto Calende (Va) 1992 – "Artefiera Bologna" 1997 – "La scultura possibile" Premio internazionale di Scultura Guglielmo Marconi, Bologna 1998 – "Senza frontiere" Ginza art Gallery, Tokio, Giappone 1998 – "Quarter Quartet" Gallery Florence Lynch, New York U.S.A 2000 – "Terzo Millennio" Premio internazionale di Scultura, terre Moretti (segnalato) 2000 – "Immagini per Brecht" Circolo Culturale Bertold Brecht Milano 2003 – "Atrefiera Milano" 2009 – "Tragodia", Siracusa 2009. Ha organizzato la sua prima personale nel 1974 presso il Comune di Angera (Va) cui faranno seguito altre personali tra cui: Galleria 9 Colonne di Bologna 1982 – "L'involucro perduto" Pinacoteca di Villa Soranzo, Varallo Pombia (NO) 1991 – "Offene ateliers" Bielefeld, Germania, 1994 – Galleria Florence Lynch, New York, U.S.A 1997 – "Diagrammi" Spazio Cesare da Sesto, Sesto Calende (Va) 2005 – "Gift" Bca Gallery Mumbay, India, 2005 – "Corni-Nenciulescu" Comune di Barlassina, (MI) 2007 – "Diagrammi 2" – Spazio Danesi, Olgiate Olona 2009 – "Trame" Palabandera, Busto Arsizio 2009.