
Quattro nazioni debutteranno per la prima volta sul grande schermo varesino (quello del cinema Nuovo di viale Dei Mille, che come sempre ospiterà le proiezioni in concorso nelle serate del 30 e 31 marzo e del 1 aprile). A cominciare dalla Malesia che propone , un vertiginoso unico piano sequenza che proietta lo spettatore in un'affollata strada malese. Dalla vicina Slovenia arriva invece "New home" di Žiga Virc per presentare la tragedia dei profughi da una prospettiva decisamente particolare, mentre tocca al dramma familiare taiwanese "Freeze" di Nelicia Low, rinnovare il legame tra il festival e l'estremo oriente (assente dopo diversi anni di onorata presenza e un paio di menzioni la Corea). A chiudere il quartetto delle novità geografiche, sempre dall'est c'è "Golden love" di Pavlo Ostrikov: uno speed dating in versione ucraina.

Ben rappresentata anche l'Italia: a difendere il tricolore saranno "Stella", incentrato sul massimo riconoscimento culinario mondiale, e "Quello che non si vede", uno sguardo originale e amaro sulle vicende personali di un piccolo uomo.
Come da tradizione, le black-comedy saranno protagoniste delle somministrazioni cortisoniche: il russo "Good day", di Olga Dibtseva, racconta ad esempio la sfortunata mattinata di un giovane corriere russo, mentre "Last Call Lenny" ci presenta un consulente in suicidi che pare uscito direttamente da un film dei fratelli Coen. Ed è decisamente nero l'umorismo dello spagnolo Fidel, che immagina – con un tempismo sorprendente – le ultime volontà del Líder Máximo.
Da menzionare anche il gradito ritorno di Riccardo Bernasconi e Francesca Reverdito, due vecchie conoscenze di Cortisonici (vincitori del Cortisonici Lab con cui han prodotto Death for a unicorn in gara alla 70^ Mostra del cinema di Venezia). La coppia, dal vicino Canton Ticino, propone "Rabbit girl".