Una mostra intessuta nella costellazione benjaminiana e nel carattere distruttivo che ogni opera d'arte apporta, e del suo prender "posto" dopo che si è fatto "spazio"; una traslazione di quegli elementi così efficacemente descritti da Sigmund Freud nel suo Lutto e melanconia/Trauer und Melancholie – 1920 ‐ (da cui il titolo della mostra).

Il complesso di turbamenti chen si verifica nel soggetto colpito dalla perdita e il suo modo di reagire, vuoi che si tratti di allontanamento o sparizione definitiva, e i relativi concetti per definirli in Freud, trovano un'eco e un'altra impostazione concettuale, negli scritti di Walter Benjamin e soprattutto nel suo Ursprung des deutschen Trauerspiels – 1928 /Il Dramma Barocco Tedesco.
Benjamin non vede la melanconia come una malattia da superare o curare, ma piuttosto come uno stato d'animo o disposizione verso il mondo. L'arte è un "corpo vivente", vuoi nel senso barocco di "living dead", vuoi nel senso più propriamente freudiano di corpo ferito. Che nell'attimo incommensurabile del suo essere solo cadavere, risorge quale presenza infinita dell'essere Nome.
Così, la galleria Ostrakon inaugura la mostra dal titolo Lutto e melanconia a cura di Bustos Domenech. In mostra dipinti, fotografie, opere su carta, di artisti internazionali.


Lutto e melanconia
A cura di Bustos Domenech

Dal 14 febbraio al 23 marzo 2014
Milano, Galleria Ostrakon, via Pastrengo 15
Artisti invitati: Ron Gorchov, Ray Smith, Brad Phillips, Alberto Finelli-Evyenia Gennadiou, Sarah Rapson, Pio Tarantini, Clorindo Testa, Francesco Correggia, Dacia Manto, Marco Pellizzola, Pietro Finelli
Tel. +39 338 794 8714
info@spazioostrakon.it | www.spazioostrakon.it
Inaugurazione giovedì 13 febbraio, ore 18
Orari martedì – sabato dalle 15,30 alle 19,30. Domenica e lunedì chiuso