Lo dice con orgoglio Gian Maria Gros Pietro, Presidente di Banca Intesa San Paolo, che festeggia quest'anno il decennale della fondazione. Il gruppo che guida, costituito da oltre 250 banche che vi sono confluite nel tempo, è il primo in Italia per capitalizzazione di borsa e uno tra i più attivi per il ruolo svolto nell'economia del Paese.
Ed è anche erede e interprete delle eccellenze italiane negli ultimi secoli, visto che affonda le sue radici nel periodo storico che va dal Rinascimento al primo Barocco: il Banco di Napoli, infatti, fu costituito nel 1539 e le prime iniziative con finalità caritatevoli – le cosiddette "casse di deposito delle case sante"- si fanno risalire al 1463 con l'apertura della Casa Santa dell'Annunziata.
Cultura e attenzione allo sviluppo economico
Banca Intesa San Paolo ha raccolto nei secoli un ingentissimo patrimonio artistico e culturale che ammonta a oltre 20.000 opere d'arte di cui la metà di grandissimo pregio e continua a investire nella cultura (88 milioni di euro negli ultimi tre anni). Ma non dimentica il suo primo impegno che è quello di essere motore dello sviluppo economico del Paese, attenta alle innovazioni tecnologiche, finanziarie ma anche alla valorizzazione delle risorse umane.
Gros Pietro evidenzia, ad esempio, un segnale positivo negli ultimi mesi con la crescita dei prestiti a medio/lungo termine, concessi dalla banca, che auspica possa preludere a una concreta ripresa dell'economia italiana.
Il libro scritto da Attilio Brilli, un piccolo gioiello
Per celebrare il decennale del Gruppo, è stato realizzato il volume "Il Codice della Bellezza", un Grand Tour nelle città e nei palazzi della Banca, il cui testo è stato curato da Attilio Brilli, professore e uno dei massimi esperti di "letteratura di viaggio", mentre l'apparato fotografico è di Francesco Piras. Il volume, edito da UTET Grandi Opere FMR, in edizione bilingue, è composto di 176 pagine, in edizione limitata.
Siamo tutti abituati a vedere realizzati dalle banche volumi prestigiosi riguardanti collezioni d'arte di terzi. Qui, invece, Banca Intesa mette in mostra esclusivamente opere di proprietà che si trovano nelle sue più importanti sedi storiche italiane, cioè Torino, Milano, Padova, Firenze, Bologna e Napoli.
E lo fa con un libro che è gradevole da leggere e da sfogliare perché l'autore ripercorre con curiosità e leggerezza, come fosse un viaggiatore straniero in Italia, un Grand Tour tra le bellezze artistiche e gli edifici storici prestigiosi della Banca, facendosi accompagnare dalle pagine più significative dei grandi viaggiatori del passato da Goethe a Byron, da Stendhal a Dickens, tanto per citare qualche nome.
Come dice il professor Brilli in un altro suo libro "viaggiare è un'arte" e da essa bisogna saper trarre il massimo profitto, evitando i rischi che all'epoca non erano pochi. Basti pensare che anche solo dare la precedenza, camminando lungo la strada, era un problema, spesso di vita o di morte. Con questo viaggio, rischi non se ne corrono e si è sicuri di tornare davvero più ricchi e soddisfatti, avendo negli occhi impressioni ed emozioni che non si dimenticano.

Milano e gli scatti di Francesco Piras
Un solo accenno a Milano, che, come racconta il giornalista del Sole 24 Ore, Marco Carminati, presentando il volume, racchiude al suo centro quattro edifici che sono le quattro anime della città: Palazzo Marino (il potere), la Scala (la cultura), la Banca (l'economia, ora museo) e la Galleria (il commercio). Con un suggerimento ai viaggiatori. Cercate di vederle sempre dall'alto le città, se potete. Milano, ad esempio, osservatela dalle guglie del Duomo, Padova dalla Torlonga, la torre osservatorio astronomico.
Ma nell'economia del volume, ha una sua rilevante importanza, come dicevamo, anche l'apparato fotografico che si armonizza con lo spirito del testo. Piras è giovane ma molto attento ai dettagli e ai particolari, che, come si sa, certe volte fanno la differenza. Anche lui ha voluto raccontare brevemente il suo lavoro fatto di due step: il primo razionale, qualitativo, il secondo più emozionale, attento a cogliere aspetti anche minimali ma capaci di fermare un momento magico e di dare una sintesi alle cose viste di volta in volta. Che dire? Un paso doble perfettamente riuscito.