Gardone Riviera – Al Parco del Vittoriale ospita la mostra ‘Il bronzo e la parola. Mastroianni, D’Annunzio e Quasimodo’, una rassegna che intende essere un inedito dialogo tra scultura e parola, tra materia e poesia, attorno a tre significative figure della cultura italiana del Novecento.

Per l’occasione sono esposte undici grandi sculture bronzee di Mastroianni, a partire da due busti del 1939 legati ancora alle forme classiche e da Uomo, del 1942, che apre il linguaggio astratto, passando per Furia selvaggia, del 1975, fino a capolavori degli anni Ottanta come Macchina sacrale (1988-89), ultima delle sue opere monumentali.

Nell’eclettismo collezionistico di D’Annunzio, la scultura occupa un ruolo privilegiato e la sua poesia ha riflessi e influenze sulla produzione figurativa del tempo; classicità e modernità s’intrecciano nell’opera di Mastroianni, che vive con passione la lezione futurista, in particolare quella di Umberto Boccioni. Per questo, accanto alle sue sculture, gli organizzatori hanno scelto di esporre anche una delle opere simbolo dell’artista futurista: Forme uniche della continuità nello spazio, fusione in bronzo tratta dal calco di un importante esemplare della scultura, fuso a sua volta usando il gesso di Boccioni del 1913.

Le opere esposte sono accompagnate dalle poesie di D’Annunzio, come La donna del Mare, Notturnino, Alba d’estate, ma anche dai versi di Salvatore Quasimodo: sono evidenti le affinità dei temi intorno all’uomo, al dolore della guerra, al rapporto con l’industrializzazione moderna e le macchine del futuro.

Umberto Boccioni. Forme uniche della continuita nello spazio

Nel 1958 Mastroianni vinse il Gran Premio Internazionale della Scultura alla XIX Biennale d’Arte di Venezia. L’anno seguente Quasimodo ricevette il premio Nobel “per la sua poetica lirica, che con ardente classicità esprime le tragiche esperienze della vita “dei nostri tempi”.

Presente in mostra anche il bozzetto originale di Prima Quadriga (Quadriga con coda lunga), del 1941 di Francesco Messina, amico di Quasimodo fin dalle prime frequentazioni degli ambienti artistici e intellettuali italiani negli anni Venti. Si tratta del bozzetto del monumentale gruppo scultoreo che l’artista catanese aveva progettato per il prospetto del Palazzo dei Congressi all’EUR, mai realizzato a causa della guerra.

La mostra, a cura di Marco Di Capua e Paola Molinengo Costa, proseguirà sino all’11 settembre.