Daniela BarozzaDaniela Barozza

Per conoscere il proprio territorio – Abita a Cardano al Campo la giovane Daniela Barozza, laureatasi all'Accademia di Brera nel luglio 2006. La studentessa ha scelto un argomento che le permetteva di approfondire la conoscenza del territorio in cui abita; è così che l'attenzione è ricaduta su Villa Cicogna Mozzoni di Bisuschio e in particolare sui suoi giardini. Una ricerca di tesi triennale sotto la guida della relatrice Maria Perrucca, docente a Brera nel corso di Discipline per la valorizzazione dei Beni Culturali.

Come è nata l'idea di studiare Villa Cicogna e in particolare i suoi giardini?
"Durante i miei studi avevo seguito un corso di Teoria del paesaggio, è una materia che mi ha coinvolto particolarmente. E' per questo che ho deciso di approfondire l'argomento, rimanendo sul territorio in cui abito. Inizialmente avevo preso in considerazione l'idea di studiare Villa Pomini a Castellanza, ma poi ho scoperto Villa Cicogna Mozzoni che mi ha colpito particolarmente. Ho conosciuto il conte Jacopo Cicogna che mi ha fornito materiale informativo e documenti storici con cui iniziare le mie ricerche".

In che modo hai strutturato le tue ricerche?
"Sono partita da un'analisi storica della villa, dai suoi abitanti, i proprietari che si sono susseguiti negli anni. In realtà uno studio piuttosto breve perchè fin da subito la mia intenzione era quella di concentrare l'attenzione sui giardini. Partendo dallo studio della generale evoluzione estetica e culturale del giardino, ho focalizzato l'attenzione sui due principali momenti stilistici presenti in questo luogo specifico e cioè il giardino formale e quello paesaggistico. Ho analizzato anche le trasformazioni di suddetti giardini nel corso degli anni, fin dal XVII secolo".

Scorcio della VillaScorcio della Villa

Quali sono le particolarità di questi giardini?
"Durante le mie ricerche, ho scoperto delle iscrizioni interessanti, riportate sulle basi di alcune sculture poste all'interno dei giardini, verso la parete ovest lungo il muro a spugna di inizio '700. Le statue, collocate in grandi nicchie, rappresentano personaggi mitologici, da Diana cacciatrice, Minerva ed Ercole che squarcia il leone. Quest'ultimo nello specifico è una figura fondamentale. Infatti, le otto iscrizioni che ho tradotto dal latino, testimoniano come l'intero complesso sia stato dedicato da Ascanio Mozzoni, amante dell'arte, poeta lodato dai contemporanei e proprietario della residenza nella metà del XVI secolo, proprio ad Ercole".

Esistevano già degli studi su queste iscrizioni?
"Ne parla uno studioso del 1800, Giampaolo, facendo riferimento ad Alciati, che ho scoperto non essere altro che il patronimico di Ercole. Molte sono state nel tempo le letture di questo termine, a cui sono state attribuite diverse interpretazioni. In realtà io sono giunta all'ipotesi che questo elemento sia strettamente legato alle figura di Alceo, il personaggio mitologico figlio di Perseo".

Hai confrontato la realtà di Bisuschio con altre ville contemporanee o simili dal punto di vista stilistico?
"Non proprio. In accordo con la relatrice, abbiamo collocato Villa Cicogna Mozzoni in un panorama piuttosto ampio, avvicinandola alla Farnesina per esempio. Con la Villa romana ci sono delle similitudini per quanto riguarda il portico esterno per esempio".  

Scalone internoScalone interno

Hai scoperto altro di curioso durante le tue ricerche?
"All'interno dei giardini è anche collocata la tomba del cane della famiglia Mozzoni. La storia vuole che nel 1476 i fratelli Antonio e Agostino Mozzoni hanno invitato a Bisuschio il duca Galeazzo Maria Sforza per una battuta di caccia. Il duca viene assalito da un orso ed è proprio il cane a salvarlo. Questo episodio ha permesso alla famiglia di ottenere ulteriore prestigio oltre a quanto già possedeva. Anche all'interno della dimora, nel salone d'onore, quindi nel luogo più importante della Villa, è collocata una statua raffigurante il cane".

La tesi si intitola 'I giardini di Villa Cicogna Mozzoni. Dalla storia alla valorizzazione'. Il secondo tema  come l'hai analizzato?
"Ho pensato alla realizzazioni di un pieghevole che accompagni il visitatore all'interno del parco, magari anche con adeguata segnaletica sul percorso stesso, creata con materiali adeguati al luogo e che non ostacolino la visita all'ambiente naturale. Tutto questo in diverse lingue, vista la diversificata provenienza del pubblico".