R. Guttuso, Bollitore con fiasco e candelaR. Guttuso, Bollitore con fiasco e candela

Questioni emiliane – Sarà ospitata a Mamiano di Traversetolo, nel parmense, la mostra che promette di presentare opere fondamentali per tutti i maggiori momenti dell'attività artistica del grande maestro nato a Bagheria nel 1911. È intitolata "Guttuso. Passione e realtà", l'antologica curata da Stefano Roffi (con saggio in catalogo di Enrico Crispolti e interventi di Alberto Mattia Martini) che prende idealmente spunto dalle quattro opere di Guttuso presenti nella collezione permanente della Magnani Rocca (la Fondazione nata nel 1977 nei pressi di Parma dalla volontà di Luigi Magnani (1906-1984), e dal cospicuo fondo epistolare che mette in luce i rapporti tra il maestro siciliano e Magnani.

Sessanta opere, sceltissime, per documentare l'intensità espressiva del momento formativo, all'inizio degli anni Trenta, il sentito realismo espressionista, fino al vitalismo rinnovato della sua ultima stagione. Una motivazione ulteriore viene dal ricordo della grande mostra che nel 1963 Parma dedicò a Guttuso, mostra in cui era esposto il monumentale olio La spiaggia (4,5 metri di base) che lo stesso Guttuso destinò alla Galleria Nazionale di Parma e che sarà tra i capolavori presentati alla Magnani Rocca.

Straordinari i prestiti che garantiscono un'ampia

R. Guttuso, Pescatori in riposoR. Guttuso, Pescatori in riposo

copertura cronologica e stilistica. E se La spiaggia, Il Comizio, Caffè Greco (eccezionalmente prestato dal Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid), Spes contra spem sono le vere e proprie icone, certamente alta è la qualità anche delle altre opere proposte: a cominciare dalle drammatiche nature morte che, negli anni Quaranta, facevano presagire la tragedia della guerra e della catastrofe, fra realismo organolettico e narrativo postcubista. O i personaggi del "realismo sociale" e poi di quello "esistenziale" degli anni Cinquanta, fino alle situazioni del suo particolare "realismo memoriale". Oltre che dal museo madrileno, le opere provengono da importanti musei italiani e da celebri collezioni, come la Collezione Barilla d'Arte Moderna e la Fondazione Francesco Pellin, originata, quest'ultima, dal rapporto di amicizia fra il pittore e l'industriale varesino, di recente scomparso, testimoniata da una raccolta di opere guttusiane di grande bellezza e dal sostegno alla pubblicazione del Catalogo Generale del pittore, curato da Enrico Crispolti, autore anche del saggio principale del catalogo della mostra.

Percorsi generazionali – "Nata anche come omaggio a mio padre, prematuramente scomparso e ritratto da Guttuso nel 1975 – ci spiega Marcello Pellin -, la mostra offre l'opportunità di confrontarsi in modo ampio ed approfondito con un artista che aveva un'idea forte della

R. Guttuso, Ritratto di Francesco PellinR. Guttuso, Ritratto di Francesco Pellin

funzione dell'arte nella società". E sappiamo quanto Pellin, nella sua esistenza, fu animato da una singolare virtù: una fedeltà da collezionista rara, del tutto esclusiva verso le opere di Guttuso. La collezione Francesco Pellin continuerà quell'impegno che, come da statuto, punta alla tutela, alla promozione, alla divulgazione e alla valorizzazione della collezione stessa. Questa e l'omonima Fondazione, sono a Varese. E si ricominci da quì. Per valore artistico, consistenza numerica, ampiezza dell'arco temporale a cui le opere sono ascrivibili, infatti, la collezione rappresenta la più importante raccolta di Guttuso e costituisce indubbiamente un osservatorio privilegiato per una rilettura critica dell'intero percorso espressivo dell'artista.

Dalla mostra di Mamiano di Traversetolo emerge un autore capace di intessere rapporti con altri artisti, anche impegnati in discipline diverse: scrittori come Moravia – raffigurato da Guttuso in un celebre ritratto – , scultori come Manzù – che gli dedicò il monumento funebre di Bagheria dove è sepolto – , musicisti come Nono, poeti come Pasolini, Montale, Neruda grandi maestri della pittura come Picasso, Sutherland, ebbero con lui rapporti di amicizia e di feconda collaborazione. Queste le sezioni su cui si dipana il percorso espositivo: "L'artista, il suo mondo, gli amici; i ritratti"; "Il realismo sociale e bellico, il lavoro, la politica"; "La vita collettiva/la solitudine, i divertimenti, il realismo allegorico, l'eros"; "Gli Interni, le nature morte, i paesaggi". Oggettivamente Guttuso è stato per più di cinquant'anni un significativo testimone dei tempi, in grado di rappresentare con le sue opere, ma anche coi suoi scritti, il realismo della condizione umana con le sue sofferenze, i suoi miti, le sue passioni. Lui che in politica e in amore trasfuse passione viscerale, offrendo spunti frequenti ai rotocalchi, al punto da divenire, in vita e ancor più dopo la morte, uno dei personaggi più citati dalle cronache.

GUTTUSO. Passione e Realtà
Dall'11 settembre all'8 dicembre 2010
Parma – Mamiano di Traversetolo
Fondazione Magnani Rocca, via Fondazione Magnani Rocca 4
Mostra e catalogo a cura di Stefano Roffi con saggio in catalogo di Enrico Crispolti e interventi di Alberto Mattia Martini e Stefano Roffi.
Edizioni Gabriele Mazzotta
Orario: dal martedì al venerdì orario continuato 10.00 – 18.00
sabato, domenica e festivi orario continuato 10.00 – 19.00
Lunedì chiuso
Informazioni e prenotazioni: tel. 0521 848327 / 848148 Fax 0521 848337
info@magnanirocca.it www.magnanirocca.it