Milano – Riscoprire la storia di Guido Pajetta (Monza1898 – Milano 1987) nella mostra allestita a Palazzo Reale. Un artista che, nel corso di sessant’anni di ricerca, ha sempre conservato la propria autonomia creativa. Nonostante i numerosi sodalizi artistici e le influenze stilistiche infatti non si è mai legato o identificato in alcun movimento perchè non limitassero il “suo fare arte”.
“Pajetta. Miti e figure tra forma e colore”, questo il titolo della mostra, presenta oltre novanta opere suddivise  in sezioni tematiche. Pajetta ha realizzato la propria arte mosso soprattutto dall’inconscio, dall’istinto, dai propri demoni e dalle inquietudini. E’ questo stato d’animo, il filo conduttore che lega il lavoro del pittore tormentato, sempre alla ricerca del senso della vita nelle tele e nel colore.

L’opera
Il gesto pittorico di Pajetta, talvolta leggero e veloce, oppure graffiante e marcato, muta in continuazione. Nel corso della sua carriera l’artista si mantiene sempre in bilico tra figurativo e astratto, affrontati con differenti linguaggi in funzione di un intimo obiettivo di analisi. I contenuti della sua narrazione infatti sono tutti riconducibili alla ricerca esistenziale. Una pittura eclettica, dai toni espressionistici carichi di ansia, delusioni talvolta densa di profonde contraddizioni.
Nelle diverse fasi della sua opera, si è dedicato al ritratto, alla natura morta all’arte classica e ai miti, alle maschere, alla figura femminile e al paesaggio.

La mostra
Il percorso dell’esposizione si snoda attraverso novanta lavori suddivisi in sezioni tematiche ponendo attenzione ai rapporti dell’artista con il panorama artistico milanese legato al Novecento (soprattutto a Sironi) e al desiderio di entrare in rapporto con la produzione europea, in particolar modo francese, con un peculiare interesse per il Cubismo e il Surrealismo.

Accompagna la mostra un catalogo edito da Skira. L’esposizione, a cura di Paolo Biscottini, Paolo Campiglio e Giorgio Pajetta rimarrà in calendario sino al 1° settembre e osserverà i seguenti orari: lunedì 14.30 – 19.30; martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30 – 19.30 giovedì e sabato 9.30 – 22.30.

Elisabetta Farioli