Vito ScamarciaVito Scamarcia

Immagine ai ricordi – "Architetture antiche che vivono ancora nella memoria come un ricordo rimosso, la cui presenza rende ancora più forte e più imperioso l'incantamento davanti all'immagine che affiora e chiede di essere ascoltata ancora prima che essere vista; o meglio, si tratta di compiere quel difficile processo che impegna ad ascoltare vedendo". Questo è ciò che secondo il critico Giovanni Sias è riuscito a compiere Vito Scamarcia nei suoi ultimi lavori: dare vita e corpo a ricordi di architetture che non ci sono più, per permetterci di riviverli e vederli nella loro vera e semplice essenza.

Percorso – Un percorso iniziato e studiato attraverso disegni in bianco e nero, che come dei bozzetti conducono per fasi, per progressione o per sola connessione alle sculture, o meglio ai suoi oggetti volanti, protagonisti dell'esposizione allo Spazio Cesare da Sesto. Lo stesso Scamarcia ci illustra i legami che intercorrono tra le opere della mostra, intitolata appunto "Oggetti volanti": "gli oggetti volanti sono sculture sospese nell'aria; in relazione a questo mio ultimo lavoro saranno presenti in mostra dei disegni 150×100 che ruotano attorno agli oggetti, cioè esplicano la struttura portante della ricerca che ho compiuto relazionandosi con

Un'opera di ScamarciaUn'opera di Scamarcia

le altre opere in mostra e con due grandi opere su tavola che per ragioni di spazio non so ancora se potrò esporre". Un impegno, quello dell'artista, che ha un'ispirazione ben precisa: "le opere del mio ultimo lavoro – spiega Scamarcia – ruotano attorno a strutture architettoniche riprese da immagini arcaiche e dall'archeologia industriale; i disegni preparatori al mio lavoro sono tutti in bianco e nero con piccole aggiunte di colore, da questi poi nascono e sculture".


Estranei agli inganni dell'apparenza – Ed è nelle parole di Giovanni Sias che si può cogliere il significato di questo lavoro: "ritrovarsi davanti all'opera, estranei agli inganni dell'apparenza, assistere a un altro ordine del mondo e cogliere non più la contraddizione, il dolore, la disperazione, ma l'armonia, la gaiezza, la riunione delle cose apparentemente separate; è il solo modo concesso agli umani di abbandonare, sia pure per un istante, la propria miseria, condizione per avvicinarsi al divino, lontani dalla morte e dalla sofferenza".

Dal 29 marzo al 13 aprile 2008
inaugurazione sabato 29 marzo ore 17.00
Vito Scamarcia
'Oggetti volanti'

Spazio Cesare da Sesto
piazza Mazzini Sesto Calende
orari: da mercoledì a venerdì 17-19; sabato e festivi 10.30.12.30/17-19