Un'opera di GuzzettiUn'opera di Guzzetti

E' un mese intenso questo ottobre per Ale Guzzetti , il più “interattivo”, il più futurista, degli artisti presenti sul nostro territorio e figura nota, ahinoi, soprattutto in campo internazionale. Dove non a caso, espone, vende, riceve premi ben più che in Italia.
Il 4 ottobre scorso Guzzetti è stato protagonista ad Asolo, nella Marca trevigiana, di una installazione dedicata alla triade più famosa dell'avanguardia anni Sessanta-Settanta: Charlotte Moorman, Joe Jones e Nam June Paik. Una specifica iniziativa all'interno di AsoloArtFilmFestival, rassegna internazionale dei film sull'arte giunta ormai alla venticinquesima edizione.

In contemporanea l'artista ora residente a Saronno, da settembre e fino al 24 ottobre è in mostra a Torino presso la Fusion Art Gallery, in buona compagnia di Albano Morandi, con una personale dal titolo Talking glasses, vetri parlanti, come da sempre "comunicano", i suoi futuribili automi costruiti nel suo atelier da elettricista scienziato.

Tradatese, nato nel 1953, uscito dagli studi pittorici all'accademia di Brera, vira completamente verso l'arte interattiva creando da sé dei piccoli circuiti elettronici che assembla a minuti sculture di materiale plastico o derivato, o a vetro soffiato in grado di sollecitare suoni sulla base di relazioni con l'ambiente circostante e con il fruitore “avvertito” dall'opera stessa tramite microtelecamere.

Un concettuale che in questo senso, travasa inevitabilmente, nell'interattivo. Senza per questo, anzi, accrescendo, la dimensione gioiosa, quasi e ludica, dei suoi lavori.

Ale Guzzetti/Albano Morandi
Fusion Art Gallery
Piazza Peyron 9 G – Torino
22 settembre – 24 ottobre 2006