Mons. DonniniMons. Donnini

L'infaticabile Donnini – Appena terminata la presentazione dei lavori di restauro della chiesa di Sant'Antonio, che, oltre a riportare alla luce molti dettagli di affreschi non più visibili, hanno rinnovato impianti elettrico e di riscaldamento, tetto e pavimento, mons. Gilberto Donnini -prevosto della Basilica di San Vittore- ha lanciato pubblicamente la proposta di restaurare un altro importante monumento cittadino: il Battistero. "Nel corso degli anni mi sono accorto che la chiesa della Motta è un edificio caro ai varesini e non, ma altrettanto lo è il Battistero, il monumento più antico che il centro di Varese possieda", ha dichiarato il prevosto.

Problemi strutturali e di costi – "L'edificio innanzitutto dovrebbe essere curato strutturalmente", sottolinea Donnini, "perché da circa trent'anni presenta una fessura lungo la volta del matroneo". "Ma poi si sa", ribadisce il monsignore "quando si mette mano a monumenti così antichi, spunta sempre qualcosa di nuovo da fare. Gli affreschi, per esempio, soffrono il cronico problema dell'umidità, dato che l'impianto di riscaldamento è in

Il Battistero di San VittoreIl Battistero di San Vittore

condivisione con quello della Basilica. Si dovrebbe agire sulla struttura nel suo complesso, dal rinnovo degli impianti alla pulizia e al consolidamento degli intonaci e dei dipinti, come è avvenuto per la Chiesa di Sant'Antonio. Se si esclude la sistemazione delle tegole del tetto, avvenuta qualche anno fa, non si ristruttura il Battistero dal 1950. Ho fatto fare un preventivo di massima e la cifra si aggira intorno al milione di euro".

Appello al Comune e ai cittadini – Una quota troppo elevata per le casse della parrocchia che non ha ancora completato il pagamento della chiesa di Sant'Antonio. Devono essere sborsati ancora 200 mila euro, per questo Donnini conta sulla generosità del Comune, le cui massime cariche erano presenti al momento dell'inaugurazione degli affreschi della Motta, e sui cittadini, non solo per chiudere la partita con il restauro appena terminato, ma anche per aprire quella nuova con il Battistero. "In realtà", spiega il prevosto "per liquidare l'ultima rata, spero di ricevere dall'Autorità pubblica l'8% del ricavato degli oneri di urbanizzazione secondaria (la l.r. 12/2005 prevede che i Comuni accantonino annualmente un fondo da destinare alla manutenzione e al restauro di edifici religiosi di interesse comune), anche se, quest'anno, non so a quanto ammonti l'8% … mi auguro sia sufficiente".

Partic. interno BattisteroPartic. interno Battistero

I fondi di rotazione regionali – Contare solo sul Comune, che a sua volta fatica a finanziare progetti di restauro e manutenzione, non è di certo quello che intende fare il prevosto. Già per la Chiesa di Sant'Antonio ha ricevuto una buona risposta sia da istituti bancari, che tuttora ringrazia, sia da enti che dai cittadini: un quarto della spesa è stata coperta da un singolo privato. Mons. Donnini spera in un atteggiamento generoso da parte di molti anche per il Battistero, ma non sta di certo a guardare che i soldi piovano dal cielo. Nel 2008, infatti, ha iscritto il monumento dell'XI secolo al bando di concorso regionale che eroga fondi di rotazione a istituti culturali ed edifici di interesse storico e artistico. Solo se la Regione elargirà dei contributi, si profilerà un futuro roseo per il Battistero. E se per impegno e fortuna la parrocchia riuscirà a vincere la nuova scommessa, ne dovrà affrontare un'altra subito dopo: il recupero degli affreschi della Chiesa di San Martino in via Dandolo che stanno scomparendo sotto l'effetto dell'incuria e dell'umidità.