La scoperta – Pelle di sauro in un'oasi naturale lontana. E' un verso di una lirica di Giulio Campiglio. Esplicita, con la fulmineità di uno che è uso ad economizzare le parole, e insieme a creare spazi inediti, racconta la dimensione un po' slontanante del poeta che coltiva in disparte la sua arte. E che adesso a 75 anni decide che è giunto il momento di mostrarsi un po' di più, rispetto alla propria natura restia.
Giulio Campiglio è una 'scoperta' di GianBarbieri e signora, gli animatori da anni dello Spazio Cesare da Sesto a Sesto Calende.

Geografia interiore – Medico, da sempre, così come a partire dagli anni Settanta poeta, Campiglio ha al suo attivo, numerose raccolte poetiche, l'ultima delle quali La soglia scomparsa del 2007, – una in particolare, La pazienza dell'acqua, ha vinto il Premio Speciale S. Domenichino nel 2000; ha fondato con altri poeti la Cooperativa "I Dispari" ed è condirettore e redattore della rivista "Il Segnale" dedita interamente alla poesia. La passione per la pittura è un frutto più recente: cominciando a metà degli anni Novanta ad inseguire sulle tele i propri paesaggi interiori, frutto di una passione tutta sua di contemplarsi nel duplice effetto della parola e del segno: "Prima era immagine, limpida, memore di un antico vedutismo e già parola, poi segno. E infine trama irreparabile, geografia interiore", scrive per l'occasione della mostra il figlio Paolo, storico dell'arte.

Arte nel sangue – Storico e insieme figlio d'arte, essendo la famiglia Campiglio, casa a Comabbio, legata a Lucio Fontana, la cui casa sul lago apparteneva al nonno di Paolo, imparentato a quell'Anita che fu la seconda moglie del maestro italo-argentino. Radici fontaniane, nell'opera di studio di Paolo; matrici culturali fontaniane nell'opera pittorica del padre, che arriva a questo ciclo di Planimetrie interiori come ad un"felice traguardo (…) dal richiamo inevitabile alla storia del monocromo nel Novecento, al culmine di  un processo che lo ha condotto ad aprire la parola, dopo anni di frammentazione e postermetismo, all'articolazione, infine, di una prosa, seppur breve", ancora Paolo.
Quadri materici, increspati, ispessiti da trame casuali che animano i paesaggi, da geologo sulla curva della crosta terrestre o della propria anima. E colori seducenti ed evocanti: "al limite tra l'inconfessabile urgenza di apparire e l'imperativo morale di evitare lo sguardo".

Giulio Campiglio. Planimetrie interiori
Spazio Cesare da Sesto
Piazza Mazzini – Sesto Calende
dal 29 novembre al 14 dicembre
inaugurazione: sabato 29 novembre ore 17
orari: da giovedì a venerdì 17-19; sabato e festivi 10.30-12.30/17-19