Jerome Zodo in galleriaJerome Zodo in galleria

Un sogno che diventa realtà – Dare voce ai giovani artisti internazionali, riportare al centro dell'attenzione il fruitore dell'opera d'arte questi sono solo alcuni degli intenti di Jerome Zodo, gallerista da pochi giorni, ma con una grande voglia di 'fare centro'. Un sogno portato avanti da anni che si trasforma in realtà. Figlio di un mercante d'arte, Jerome ha da sempre sperato di avere un proprio spazio espositivo e finalmente è riuscito a realizzare quest'aspettativa. Un lungo lavoro per riadattare gli spazi di via Lambro a Milano, e ora la galleria è pronta.
"Sarà un ambiente dinamico, dedicato ad artisti giovani di tutto il mondo che hanno già alle spalle esperienze e riconoscimenti", ci ha detto Jerome, "voglio che gli artisti vengano qui e abbiano modo di lavorare sul campo, pensando opere da adattare al mio spazio". "La galleria si presta a diverse forme d'espressione e linguaggi" continua il gallerista "i soffitti alti, lo spazio ampio e vuoto si adatta a tutte le tecniche artistiche, dalle tradizionali come pittura e scultura a quelle più moderne, come fotografia, video-arte e installazioni in generale". Continua Jerome: "Ho voluto concepire la Jerome Zodo Contemporary come luogo d'interazione ed interscambio con la realtà esterna, in un dialogo aperto con il pubblico e con gli artisti, privo di freni e restrizioni esecutive, descritte anche dalla scelta di moduli dinamici e neutri, uno spazio innovativo ed in perenne ricerca verso nuove sperimentazioni".

Partic. della mostraPartic. della mostra

Partire col piede giusto – "Un'idea è un punto di partenza e niente altro. Prima di poterla elaborare è stata trasformata dal pensiero" con questa frase di Pablo Picasso si apre il catalogo della mostra che ha inaugurato lo spazio. (Ex) communicate, questo il titolo della collettiva che vede ben nove artisti internazionali radunati nel medesimo spazio. Giovani scelti dallo stesso Jerome che saranno poi i protagonisti delle successive mostre personali. Un piccolo assaggio quindi di quella che sarà la programmazione espositiva dell'intero anno. Formiche che vivono in una struttura di vetro ricreata dall'artista con tanto di acqua e riscaldamento, riprese fotografiche di una singolare depilazione effettuata con delle pinzette, opere di street art riportate alla dimensione 'da cavalletto', illustrazioni dedicate alla porno star Rocco Siffedri, video di uomini e donne che diventano bersagli, silhouette femminili in vetrina, e ancora, video rumorosi che raccontano storie e frasi provocatorie proiettate sui muri. Questo e molto altro nella sorprendente mostra che spiazza il visitatore, incuriosisce e soprattutto ha portato in Italia dei giovani, ma grandi professionisti dell'arte internazionale, che annoverano presenze in importanti musei e sono stati già celebrati con la vincita di prestigiosi premi.

Un'installazione espostaUn'installazione esposta

Comunicare, scomunicando – "L'idea di questa mostra si legge già nel titolo (ex)communicate, letteralmente scomunicare, intesa come comunicazione alternativa", spiega il gallerista, "un termine che nasce proprio dalla volontà di comunicare un qualcosa, lontano e diverso, che possa sfuggire alle forme precostituite del sapere generale". Continua Jerome: "Nei miei vari pellegrinaggi ho avvertito l'esigenza di porre sotto i riflettori un'arte che potesse suscitare particolari emozioni e risvegliare gli animi, i cui contenuti, alternativi o difficili, potessero proporre la visione e il ripensamento dell'odierna società". In mostra si trova il video di Terry Chatkupt, artista americano, classe 1977 che propone una visione desolata di fabbriche e attività commerciali chiuse e abbandonate. L'estetica del non-luogo, l'assenza della presenza a favore di una nuova spiritualità. Ci sono poi le fotografie della giovane di Los Angeles Zackary Drucker che manifesta in tutto il suo corredo creativo il tentativo di percepire un'identità corporea, sua ed altrui, ossessionando i mezzi visivi, fotografie, video e performance, di estreme e masochistiche pulsioni affettive. Si continua con la pittura particolare di Ben Grasso che ritrae immagini catastrofiche di esplosioni, incendi o allagamenti.

Alcune opere in mostraAlcune opere in mostra

Coraggiosi artisti internazionali – Dalla pittura si passa all'installazione con insetti vivi, questo l'intervento di Bertold Stallmach giovanissimo artista svizzero che crea dei veri e propri apparati viventi, autosufficienti; complessi dinamici interattivi giocati fra più attori, che imitano e stravolgono, il funzionamento interno di un particolare sistema d'informazione. Unico artista italiano Federico Solmi che lavora da tempo a New York, autore di parodie goliardiche, affolla il suo corteo d'infami e decaduti eroi, desunti dall'universo mediatico popolare. Ci sono poi "Simmons & Burke", binomio di una fresca e acuta collaborazione nata fra l'artista Case Simmons e il musicologo Andrew Burke. Presente anche un altro svizzero: Simon Senn. Il giovane crea dei video provocatori con cui il pubblico può interagire, crea così una riflessione sul mezzo mediatico e sulla contemporaneità. Presenti infine anche le opere dello street artist Andrew Schoultz e i lavori dell'artista armeno Tigran Khachatryan.

(Ex)communicate
21 gennaio – 27 febbraio 2010
Milano, Jerome Zodo Contemporary
via Lambro, 7 ang. via Melzo
Orari: da martedì a sabato, dalle 10 alle 19; chiuso domenica e lunedì.
Ingresso libero
Informazioni: tel. 02.20241935; fax 02.20244861; info@jerome-zodo.com
Sito internet: www.jerome-zodo.com
Ufficio stampa: CLP Relazioni Pubbliche
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