Ermanno Cristini nel suo studioErmanno Cristini nel suo studio

Sempre avanti – Riparte alla grande l'artista varesino Ermanno Cristini. Dopo le vacanze arriva per lui un settembre impegnativo, soprattutto dal punto di vista espositivo. Mentre attende una delle tappe più importanti di Roaming, prevista per il 24 settembre a Genova il professore del Liceo artistico di Varese (da poco in pensione) riapre le porte del suo studio. Si rinnova così l'appuntamento – ormai consueto – con altri due artisti, nelle vesti dell'Ospite e dell'intruso. Invitata a partecipare a questa singolare rassegna è la giovane Giada Pucci. Classe 1974 l'artista svizzera, che lavora ormai fuori confine, ha l'arduo compito di reinventare l'atelier di Cristini occupando lo studio con una creazione dal titolo SAN PEDRINO 010.

Un'immagine familiare – "Giada Pucci è un'artista trentaseienne che vive tra Torino e Londra e in genere compie interventi installativi che inglobano lo spazio in cui si svolgono – spiega Ermanno Cristini – anche in questo caso una parte del mio studio verrà assunta come elemento della sua opera, assegnando così nuove valenze allo spazio originario".
Sempre Cristini illustra nel dettaglio l'intervento della

Tiziano, Amor Sacro e Amor Profano, 1515 ca.Tiziano, Amor Sacro e Amor Profano, 1515 ca.

Pucci: "Il titolo dell'installazione, riprende il nome della strada dove ha sede l'intervento, ma non casualmente rievoca echi di mistica religiosità. Amor Sacro Amor Profano. L'immagine religiosa si concretizza nel decoro realizzato in grafite che riproduce ad intervalli una sequenza di putti, alternati ad intense campiture di colore celeste".

Colpire e lasciare il segno – L'angelo, personificato da un bimbo nudo, è una delle immagini più ricorrenti nell'arte, a partire dall'antichità. Soggetto di rappresentazioni allegoriche, di scene sacre e profane, viene qui reinterpretato dalla giovane artista.
"Giada – scrive ancora Cristini – attinge a tali icone, già parte dell'immaginario collettivo, ricomponendole, avvicinandole, incastrandole ambiguamente, alternandole con campiture celesti, laddove celeste indica ciò che è proprio del cielo, ha lo stesso colore del cielo, del cielo come sede di Dio". Un'installazione da vivere, quella pensata dalla Pucci, che coinvolge anche lo spettatore, invitato proprio attraverso uno spazio a lui dedicato a entrare in diretto contato con la sua creazione.

Partic. dell'invitoPartic. dell'invito

Uno spazio meditativo in cui il fruitore è messo a suo agio e si trova a riflettere.

Per L'ospite (e L'intruso) che inaugura sabato 18 settembre, Cristini fornisce anche qualche indicazione sul secondo artista, solitamente sconosciuto fino al momento dell'inaugurazione. Si tratta di un artista formatosi in Francia che si occupa di diversi linguaggi quali la fotografia, i video, le installazioni. Un personaggio poliedrico molto conosciuto sia in Italia che all'estero, attualmente impegnato come scrittore per la rivista d'arte contemporanea Studija, di Riga (Lettonia). Quest'autore – ancora anonimo – nel 2005/2006, con Paolo Bianchi, ha curato per l'Istituto Svizzero di Roma le quattro mostre Paradossi dell'amicizia in altrettanti spazi d'arte contemporanea a Milano (CCS, Galleria del Credito Valtellinese, ViaFarini, O'Artoteca).
Tutte queste credenziali non fanno che aumentare la curiosità, quindi non resta che attendere l'apertura della mostra e scoprire di chi si tratta.
 

L'OSPITE (e l'intruso)
Giada Pucci

dal 18 settembre al 9 ottobre 2010
nello studio di Ermanno Cristini
via S. Pedrino 4, Varese (suonare a Dessert)
tutti i giorni su appuntamento 335 8051151
inaugurazione: sabato 18 settembre 2010 ore 19