Gabriela ButtiGabriela Butti

Sabato 23 giugno in Galleria Ghiggini si è svolto lo spoglio delle schede del concorso e la premiazione del GhigginiArte.
Gabriela Butti, con un totale di 46 voti è la vincitrice del concorso, aggiudicandosi così la possibilità di organizzare una personale nella stagione autunnale della galleria.
Seconda classificata Francesca Lai (voti 25); terza classificata Debora Barnaba (22 voti).
Raja Khairallah è la vincitrice del Premio ArteVarese.com alla quale viene offerta l'occasione di presentare le proprie opere attraverso una mostra on-line, realizzata direttamente sulle pagine del nostro settimanale d'informazione artistico-culturale.

Gabriela Butti (Como 1985)
Ricerco e studio l'imperscrutabile e ciclico divenire che è l'EQUILIBRIO, unione di Teoria e Pratica, commistione di materie naturali e tecnologia, buio e luce, pulsante emozione attraverso le rigorose e fitte maglie scientifico-matematiche. Compenetrazione di frenetica esperienza quotidiana e lento sedimentare interiore, morte e vita. Un ciclico dialogo, un'entropica perpetua trasformazione, da uno stadio liminale all'altro, perché nulla permane uguale nel tempo… Alla precisa e paziente orditura di migliaia di piccoli fori cartacei corrisponde il personale volubile ed entusiastico approccio alla realtà circostante. La matematica organizzatrice di spazi, concetti e tempi diviene viva in impalpabili ed inafferrabili trame luminose, dove l'imperfezione si mostra alter ego necessario all'equilibrio vitale.

Raja KhairallahRaja Khairallah

Raja Khairallah (Torino 1987)
Spinta dalla curiosità verso ciò che anima l'essere umano in quanto commistione di spiritualità e materialità, predisposizione innata alla solitudine ed alla socialità, le mie fotografie tendono a comporre queste antinomie sfruttando la tecnica dell'accostare colori scuri a luci tenui e color pastello. La donna è immortala a mezz'aria, sospesa tra l'atterraggio sulla Terra e lo spiccare il volo verso i Cieli, avvolta in una sensazione di malinconia verso ciò che conosce e di Sehnsucht verso il mistero della vita e della morte. Colta dal desiderio di introspezione della propria coscienza, si accovaccia attorno ad un sacco di luce, sorpresa ed inconsapevole dello splendore della fine. Mentre scorre, con il dinamismo di una bufera, la drammaticità delle proprie emozioni, si ritrova fisicamente ferma nella stasi della morte luminosa.