Uno degli scatti in mostraUno degli scatti in mostra

"Il nostro viaggio inizia qui, dalla capitale costituzionale della Bolivia, splendida città coloniale dichiarata dall'UNESCO Patrimonio dell'Umanità e da qui proseguirà tutto in salita, fino a raggiungere i 5000 metri di altezza, dove il fiato diventa corto, il cielo diventa più blu e le nuvole più nuvole…".
Sono gli stessi giovani ed intraprendenti autori ad introdurre, con queste parole, la mostra fotografica aperta al Museo Bertoni di Varese fino al 27 aprile.

"Bolivia con la testa tra le nuvole, scatti alla scoperta dell'altopiano boliviano" è il titolo della manifestazione firmata da quattro amici, fotografi e viaggiatori: Alberto Martocchia Nicolò Carzaniga, Roberta Latella e Stefano Pianaro.

Nella serie di scatti quasi si sentono le fragranze delle spezie e delle merci dei marcati, le risa e la festa dei giochi dei bambini per strada, il silenzio assordante dell'altopiano e della steppa.
Situata tra Brasile, Argentina, Paraguay, Perù e Cile, questa è terra di ribellioni e di lotte per l'indipendenza, di una natura vergine ed incontaminata.
Nelle regioni andine dell'attuale Bolivia fiorirono

Uno degli scatti in mostraUno degli scatti in mostra

numerose culture di cui la più importante è forse la cultura Tiwanaku, che si sviluppò tra il II secolo a.C. e il XIII secolo nella parte meridionale del Lago Titicaca.
Molto più recente il dominio Inca, che data il XV secolo.

La Bolivia, la regione più ricca della colonia spagnola durante i secoli XVI e XVII, è oggi il paese più povero dell'America del Sud, nonostante l'indubbia abbondanza di materie prime e l'alto potenziale di sviluppo.
Questa è terra di arte, tradizioni antiche, colori sgargianti, raffinato artigianato, ribelli e rivoluzionari. Qui si alternano foreste tropicali, zone umide e secche e ampi spazi frustati dai monsoni stagionali. Ma anche vasti bacini riscaldati da un clima mediterraneo che fa crescere la vite, l'olivo e la pianta del cacao.

La ricca serie di scatti a colori dei quattro autori immortala la popolazione meticcia, gli emigranti, i paesaggi e potremmo dire l'anima di questo singolare paese.