Legnano– “Cibo”, “food”, “nourriture”, “lebensmittel”, “comida” … Qualsiasi lingua si parli, l’alimento è vita, è puro slancio vitale. Ed è proprio questo lo spirito che sta alla base della seconda edizione di “Foodgraphia, food art & photography”, mostra fotografica allestita al castello Visconteo in Viale Toselli a Legnano fino al 27 maggio, che vede protagoniste alcune delle più classiche pietanze quotidiane declinate in decine di modi diversi.

Gli artisti che hanno risposto alla chiamata dell’ideatore Angelo Cucchetto danno la possibilità al visitatore di destreggiarsi con un’esperienza unica nel suo genere: leggere nelle opere la storia, il personale rapporto con il nutrimento, la filosofia alimentare e artistica che ispira ognuno dei protagonisti e delle opere della Rassegna.

Una location d’eccezione, il Castello Visconteo di Legnano, fa da cornice ad un’esposizione che vede gli alimenti di uso comune protagonisti di fotografie dal fortissimo impatto emotivo che non hanno nulla da invidiare alle più straordinarie opere d’arte esposte nelle gallerie di tutto il mondo.

Diversi sono i temi, così come le ispirazioni, che vedono il cibo come protagonista delle stampe esposte. Lo spettatore si ritrova a viaggiare in un mondo di immagini in cui l’alimento prende sfumature sempre diverse: troviamo le “Facce di cibo” di Laura Malatesta in cui gli ingredienti, come dice la stessa artista, diventano “Arte, fantasia, creatività… con un pizzico di follia per insaporire”; non manca la vena ironica e a tratti satirica come nel caso di “Fast Food” di Mauro Pezzotta in cui troviamo una zucchina-missile dotata di rotelline.

Ed ancora le immagini fantasmagoriche, ironiche e oniriche di Patrizia Piga, dove enormi cipolle si trasformano in carrozze, cavolfiori che diventano mongolfiere, limoni tagliati a metà che diventano ombrelli e mari di birra in tempesta. “Tutti elementi che invitano a creare il proprio mondo come dimensione dove attingere, raccogliere, curare e contemplare tutto ciò che è fuori e dentro di noi” –  spiega l’artista Piga.

Per natura l’onirico si contrappone al reale, ed è il caso di Renato Marcialis che ha deciso di portare nelle antiche sale del castello il progetto “Caravaggio in cucina”. Nessuna elaborazione digitale, solo tanto realismo dato dal sapiente uso di luci e ombre con lo scopo di evidenziare i volumi dei soggetti che si trovano ad uscire improvvisamente dal buio della scena.

Tornando alla realtà, affinità si possono trovare in “Rubdish” di Diederick Schneemann e Aldwin van Krimpen, un progetto il cui scopo è quello far riflettere sul tema dell’inquinamento.  Gli artisti si sono espressi attraverso una tecnica innovativa che vede i rifiuti al centro della loro creatività. Gli scarti, (pezzi di scopa elettrica, cavi……) raccolti per strada vengono trasformati in “appetitosi” piatti (composizioni) con lo scopo di raggiungere un grande impatto estetico.

Queste sono solo alcune delle tappe che troviamo nel viaggio proposto da “Foodgraphia”: un’esperienza che promette di essere straordinariamente potente e spunto di riflessione per una delle tematiche più importanti della storia dell’uomo perché il cibo, per l’appunto, è vita.

La rassegna rimarrà in calendario sino al 27 maggio e sarà visitabile nei giorni di sabato e domenica con i seguenti orari: 10-12.30 e 15-19. Ingresso gratuito.

Per informazioni:www.shootfood.it/foodgraphia

 

Roberta Montalto