Fontana - Ph. GianBarbieriFontana – Ph. GianBarbieri

"Lucio Fontana è inaspettatamente – almeno per noi – fortemente connotato di varesinità".  Così è scritto nelle note redatte dalla Fondazione Fontana nella seconda di copertina del pregevole Taccuino d'arte che accompagna la mostra inauguratasi in Galleria Ghiggini.

Quell'inaspettatamente è un avverbio forse un po' troppo forte per noi varesini: che da sempre, a volte forzando le cose, consideriamo il maestro davvero parte integrante dell'humus culturale e artistico della città. Ci si pregia, insomma, di questo proteiforme ingegno – ormai l'artista di riferimento italiano nei migliori musei del mondo, al pari se non più di Burri, il più quotato nelle più importanti aste internazionali, e non c'è Schifano che tenga – che in quanto ad anagrafe, in effetti non lascia spazio ai dubbi: è figlio di un varesino di Capolago, emigrato in Argentina, frequenta la scuola dell'obbligo a Varese, vive gli ultimi anni della sua vita e muore a Comabbio e per seconda madre ha una Campiglio della stessa Comabbio.

E a Comabbio ha casa di campagna anche Paolo Campiglio, giovane professore dell'Università di Pavia, tra gli allievi prediletti di Enrico Crispolti (ormai esegeta definitivo di Fontana – è da poco uscito il suo catalogo ragionato dell'artista per l'editore Skira) il quale da tempo seguendo le orme del maestro indaga anche sugli aspetti minoritari della produzione di Fontana.

Copertina di Taccuini n.3Copertina di Taccuini n.3

Già anni fa, Campiglio diede alle stampe, ad esempio, un prezioso volumetto, Lucio Fontana. Lettere, 1919-1968, sempre per Skira, indagando il lato intimo del gaucho. Ma con non pochi sprazzi di facondia sulla belle epoque varesina-otta) che fu: Qui sta diventando "intellettualcasino"  – scriveva Fontana nel 1967 –  di alta classe, riunioni al Centro Euratom nucleare di  Ispra, pranzi intellettuali  con Guttuso, Tavernari, Baj, San Gregorio, eccct (…) con finale di grosse vendite ai frigoriferi Ignis…

Adesso, con il contributo di Claudio Cerritelli, dispone questa mostra, recuperando disegni anni Trenta e Quaranta di collezione privata varesina, tre Concetti spaziali ma sopratutto le immagini intime, immediate, di palpabile famigliarità di Gianbarbieri con Fontana nel giardino della villa comabbiese o nel soggiorno di casa. Non solo: non potendo portare in mostra direttamente i mobili, vengono documentati attraverso le foto le composizioni artigianali "rustiche" del genio a tutto tondo di quell'autentico erede della manualità fabrile ottocentesca che fu l'italoargentino.

A completare il davvero prezioso Taccuino d'arte, che si aggiunge a quelli già dedicati negli anni scorsi a Gottardo Ortelli ed Enrico Baj, sempre per volontà degli Amici del Premio Chiara che come consuetudine inserisce nel suo fitto calendario un appuntamento espositivo di pregio, una raccolta di testi in memoria di Fontana a firma di Leonardo Sinisgalli, Raffaele Carrieri, Grazia Livi, Enrico Baj, e stralci delle lettere curate dallo stesso Paolo Campiglio.

Nell'atelier di Lucio Fontana, disegni e opere
24 settembre – 22 ottobreVarese
Galleria Ghiggini – Via Albuzzi 17a cura di Paolo Campiglio
chiuso lunedì
orari da martedì a sabato 10-12.30/15.30-19.15
Catalogo: Taccuini d'arte, Edizioni Amici di Piero Chiara
Testi di Paolo Campiglio, Claudio Cerritelli e AA.VV.
Info: galleria@ghiggini.it