Un'opera di FolonUn'opera di Folon

E' un grande privilegio poter incontrare in vita uomini capaci di ascolto prima che di comunicazione, capaci di usare parole misurate e infinitamente poetiche, capaci di non aggredire la realtà ma di ascoltarla. A Saronno un grande uomo, prima che un grande artista, si racconta al pubblico. "Sul mio biglietto da visita ho scritto: Jean-Michel Folon e sotto c'è scritto agenzia di viaggi immaginari. Un atelier è un luogo strano; questo era uno spazio industriale vent'anni fa, quando sono arrivato, era uno spazio vuoto… e ora è pieno. Con gli anni si è riempito di dipinti, di acquerelli, e tante sculture in legno e in bronzo. Sono contento che tutte queste opere ammucchiate le une sulle altre trovino un loro spazio, possano uscire e respirare. Gli occhi delle persone dialogano con queste opere che spesso mi sembrano misteriose, ma che gli altri capiscono molto meglio di me. Sono loro che me le spiegano molto bene, fortunatamente. Io conto sulla gente".

"Le opere si trasformano in quello che vogliono.
La felicità per un artista è mettere in esposizione le proprie opere. Nel mio lavoro esiste sempre il rapporto tra artigianato e artista. Io faccio ceramiche, vetri per chiese a Chartres, tappezzerie ad Aubusson. Faccio acquerelli, sculture e molte altre cose. Spesso i rapporti tra artigiani e artisti sono bellissimi. Lavorare da soli è difficile e richiede molto coraggio. Si dice che tutto questo sia il lavoro di Folon, ma io direi che sono solo il direttore d'orchestra: l'orchestra della mia vita. Questo è un lavoro di squadra, il risultato di una serie di incontri, chiacchierate, scambi di passioni e idee in cui a volte mi sento perduto finchè un amico mi dice: "Perchè non fai così?"

"Io non sono altro che colui che ascolta la vita. Cos'é l'artista? È qualcuno che cerca di ascoltare la vita, qualcuno che cerca di guardare la vita da un punto di

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vista giusto e cerca di trasmetterla. Ecco cos'è l'artista e io ci provo".

"Non passo la mia vita a copiare Folon. Passo la mia vita a uccidere Folon. Un giorno faccio un manifesto, il giorno dopo un'incisione, un'acquaforte. Più tardi faccio una scultura perchè questa è la vita. Poi capita di fare una campagna pubblicitaria per il gas naturale in Italia. Per dieci anni ho inventato cose pazzesche che io stesso non ho capito, che nessuno ha capito ma che tutti hanno amato".

"Per me la cosa più bella è quando le mie opere vengono arricchite dai pensieri della gente: senza questo scambio il mio lavoro non avrebbe senso. Perchè fare sculture? È stata un'evoluzione. Ho fatto acquerelli per molti anni usando poco colore e tanta acqua. I colori si mescolano nello spazio della carta, e il foglio per molti anni è stato il mio spazio. Allora mi sono detto: "Perchè non provo a prendere della creta e faccio una scultura?" Un mattino – chissà come – ho incominciato a plasmare con la creta le spalle, sono arrivato alla testa e ho fatto questo personaggio che mi ha sconvolto: per tanti anni lo avevo disegnato sulla carta e quando per la prima volta ne ho fatto una scultura, ho scoperto che aveva una schiena. Questo è importante: una scultura deve essere interessante da tutti i lati".

Un'opera di FolonUn'opera di Folon

"Dipende dalle notti, a volte faccio incubi: la vita oggi è terribile. È curioso, spesso, di notte, ci sono cose orribili che tornano. Il mondo continua ad essere una pazzia incomprensibile; ma la mia natura è positiva e credo che la negatività sia una perdita di tempo perchè la vita è troppo breve, troppo bella e straordinaria. La bellezza è dappertutto. Una delle cose che amo di più nella vita è passeggiare nei vecchi mercati dove si può trovare di tutto. Qui si trova il "quotidiano povero" di tutto il mondo. È più forte di me, voglio ridare vita a ciò che è già stato amato, a ciò che è già esistito… Credo che questa sia una delle caratteristiche di tutta l'arte contemporanea. Tutto è cominciato con Picasso, è stato portato avanti da tutti i miei amici scultori come Armand o Cèsar. Picasso trovava cose vecchie e le trasformava in qualcosa di diverso. Penso che queste opere siano dichiarazioni d'amore verso tutte le cose che si gettano e che non hanno alcun valore materiale ma che hanno solo un valore emotivo e morale".

"Passo la mia vita ad iniziare cose: dieci ne penso e una ne faccio. La bellezza è come la poesia, ci aiuta a vivere. Vivere senza bellezza è impossibile. Adoro stringere una tazza di caffè fumante; la bellezza è contemplare la mia tazza di caffè al mattino, per me rappresenta la voglia di partire, la voglia di sognare, di volare via. Certo la bellezza è anche molto più di tutto ciò".

"Mi ricordo una volta ero con Fellini, per strada, a Roma sotto la pioggia. Ad un certo punto mi disse: "Cos'altro abbiamo fatto noi, se non dare vita ai nostri sogni dell'infanzia?"

"Les divertissements de Folon"
Dal 13 dicembre al 20 febbraio 2011
Il Chiostro arte contemporanea
Saronno, viale Santuario 11
Orari: da martedì a venerdì e domenica 10/12.30 – 16/19 – Sabato 10/12.30 e pomeriggio su appuntamento.
Video visibile in mostra
Info: www.ilchiostroarte.it – info@ilchiostroarte.it – telefono 029622717