La sesta edizione del Festival Fotografico Europeo, organizzato dall'Archivio Fotografico Italiano, torna sulla scena con un fittissimo calendario di eventi che si svolgeranno fino al 30 aprile in tutta l'area a cavallo delle province di Varese e Milano.

L'iniziativa si pone tra le più rilevanti nel panorama fotografico nazionale ed europeo, proponendo percorsi visivi articolati, aperti alle più svariate esperienze espressive. Una sorta di laboratorio culturale, che si apre all'Europa, che dialoga con la gente attraverso l'arte dello sguardo e mette a fuoco le aspirazioni, i linguaggi e l'inventiva di artisti provenienti da diversi Paesi.

Un progetto che vuole affermare la centralità della cultura quale potente dispositivo in grado aprire confronti tra i popoli e tra le generazioni in una prospettiva di crescita, riflessione e dialogo guidati dall'impegno sociale, dallo studio, dalla voglia di abbattere le frontiere e insieme in percorso comune di crescita e di responsabilità collettiva.

Visitare le mostre sarà anche l'occasione per visitare l'area delimitata dalle Prealpi Varesine e dal Lago Maggiore, ricca di paesaggi suggestivi, di luoghi storici, di presenze artistiche.

Il Festival Fotografico Europeo è manifestazione di prestigio internazionale che richiama artisti e visitatori da tutto il mondo.
Le mostre sono circa quaranta collocate in otto comuni, da Milano a Varese, con un focus importante su Busto Arsizio, Legnano e Castellanza. Gli autori sono molti di più, in quanto vi sono delle collettive, dei progetti a più mani e artisti che lavorano in simbiosi. Vengono da Francia, Cina, Giappone, Spagna.

"Quest'anno – spiega Claudio Argentiero, presidente dell'Archivio Fotografico Italiano in una intervista rilasciata per Sempionenews- affrontiamo il tema della guerra in Siria, con un progetto inedito di Giorgio Bianchi, dell'immigrazione, e in particolare dell'impegno della guardia costiera italiana nel recupero delle persone in mare, con un lavoro originale ed esclusivo di Luca Catalano Gonzaga, ma parliamo anche delle periferie di Tokio con gli scatti di Shinya Arimoto, o della cultura cinese che sposa le antiche tecniche mantenendo una tradizione classica, con le immagini di Yuan Cai, per incontrare le sculture umane immerse nel fango del parigino Alain Riviere-Lecoeur, o ancora i cento e uno volti della fotografia italiana, immortalati dal giovane emergente Hermes Mereghetti, per restare affascinati dai ritratti contemporanei della olandese Justine Tjallinks, e dalla sperimentazione dell'istant artist Maurizio Galimberti, e dalle installazioni di Tiziano Doriam, Francesca Catastini, Carla Cabanas, e dalle coloratissime immagini, a tratti surreali, del giapponese Yoshinory Mizutani. Senza dimenticare la bella e importante mostra di Ralph Gibson, o i paesaggi classici di Stefano Ciol, sognanti nelle atmosfere. Anche i più giovani avranno modo di far conoscere il proprio talento".

Il programma completo è disponibile QUI.