Dovrà arrivare il giorno in cui storici dell’arte, critici, galleristi, collezionisti e addetti del settore si misureranno su quanto o meno siano state strumentali le origini delle più svariate correnti artistiche e quanto alcuni di tali fenomeni si siano rivelati funzionali al mercato e a chi ne aveva decretato le origini.

Affermato ciò eccoci di fronte alle opere di Federico Palerma (Genova 1963) in mostra presso lo Studio d’Arte del Lauro a Milano e subito si percepisce la libertà ideale dell’artista arrivando ad affermare con soddisfazione, la sana impossibilità di essere  incasellarlo in steccati ideologici o in anguste scuderie critiche.

Tutto è movimento nei lavori di Palerma, dallo sfondo definito da spesse pennellate, come un mare in tempesta o un cielo scosso da nubi temporalesche, all’intreccio vorticoso di effusioni in bianco e nero sempre più sottili nel loro moti di inesauribili emersioni.

E’ follia liberatoria del pensiero e del gesto, è ribellione ad ogni regola gravitazionale, è passione verbale tradotta in segno, in quanto l’effluvio di parole negherebbe respiro all’artista.

 

Forse la creazione del mondo ha avuto origine così, in un tutto indefinitamente finito.

 

 

 

Federico Palerma – Milano, Studio d’Arte del Lauro, Via Mosè Bianchi 60. Fino al 15 giugno. Orari: martedì – giovedì 10-14/16-19,30

 

Mauro Bianchini