Rognoni in mostra ad ArcumeggiaRognoni in mostra ad Arcumeggia

L'artista – Franco Rognoni comincia ad interessarsi da giovanissimo del disegno e della pittura. La sua formazione è influenzata da artisti come Sironi, De Pisis, Modigliani e dalle soluzioni grafiche e pittoriche dell'espressionismo tedesco. Tra gli anni Settanta e Ottanta la sua attenzione si sposta sulla figura umana e sulla città, così i suoi quadri assumono una connotazione sognante, legata alla memoria. Gli anni Novanta vedono invece l'artista impegnato nella rappresentazione della vitalità, ampio spazio è quindi lasciato al colore, nel segno del simbolismo e dell'Espressionismo.

Raccontare partendo dalla memoria – 
«Quel che voglio rendere nel quadro, e non solo da oggi – ha scritto una volta lo stesso Rognoni – è il senso della coesistenza, nel tempo e nello spazio, delle cose che affiorano dal fondo della memoria secondo una prospettiva ideale di natura fantastica. Per questo mi servo di un linguaggio figurativo, che pur valendosi di esperienze formali del mio tempo, mi permetta di comunicare in modo immediato con gli uomini del mio tempo. Perché è proprio questo poter raccontare, ciò che mi importa soprattutto. Non mi piacciono le torri d'avorio, il

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linguaggio contorto, gli spasmi viscerali di certa, di tanta pittura». E così tratteggia le città dei suoi sogni, i primi piani di personaggi che sovrastano interi quartieri, le donne che si spogliano davanti alla finestra, le periferie che non esistono. Da dove arrivano personaggi e paesaggi? Dal subconscio, dalla memoria, dove sono sedimentati. L'artista vi attinge a piene mani e li vivifica. Con vere sciabolate di blu, di rosso, di bianco.

Coesistenza, memoria, fantasia, racconto, comunicazione: queste parole caratterizzano i motivi dell'immaginazione di Rognoni e nel tempo stesso la strumentazione attiva, ciò che si dice "il linguaggio" dell'artista. Il suo timbro poetico è dato da un sentimento di felicità, anzi di incantesimo di felicità, percorso e forse anche minato da alcuni brividi amari e da vene di malinconia quasi ironica che però non arriva mai alla distruzione dei suoi personaggi, anche se sono emblemi, simboli, forme allegoriche.

L'opera di questo pittore appare, nell'insieme, varia nelle strutture, nelle forme, nei temi, nella scrittura.
Il linguaggio artistico di Franco Rognoni è ricco di esperienza sensoriale, empirica. Forse non è estranea, nell'opera complessiva di Franco Rognoni, una concezione della pittura come scrittura che attinge ai segni, alle variegate narrazioni della storia.

Franco Rognoni – "Favole e sogni"
Dal 17 settembre al 31 ottobre 
Sangalleria, vicolo Malcotti, Arcumeggia, Casalzuigno
Orari: domenica, dalle 9.00 alle 12.00; dalle 14.00 alle 18.00
giovedì e sabato, dalle 14.00 alle 18.00
Inaugurazione: sabato 17 settembre, ore 16.00