Si conoscono e si stimano. Due personalità, in modo molto diverso tra loro, a modo loro di eccezione. Vittorio Sgarbi e Raimondo Fassa, si sono incontrati pochi giorni fa a parlare del futuro delle fondazioni d'arte dell'area urbana milanese. La convocazione è partita dal vulcanico assessore di Milano, l'omologo e altrettanto atipico assessore alla partita di Gallarate era presente insieme ad altri rappresentanti di enti e fondazioni culturali attivi sul territorio lombardo.

Dall'incontro, per così dire conoscitivo, ancora informale, pare sia uscito in qualche modo rafforzato un possibile, futuro asse Milano-Gallarate; o forse ancora meglio Triennale-Gam, se non corriamo troppo. L'oggetto dell'incontro verteva, per lo più sui due progetti già annunciato da tempo da Sgarbi – ne fece parola anche a Villa Panza qualche mese fa; il primo è l'iniziativa Babele tutti i linguaggi della creatività contemporanea, dalla pittura alla scultura, al design, alla moda, alla musica, prevista per il 2008, ma probabilmente già slittata al 2009; l'altra, un grande appuntamento sul Futurismo.

In questi due grandi contesti, l'idea sgarbiana è quella della rete, non solo a livello europeo. La grandeur "vittoriana" prevede la compartecipazione di Roma, Zurigo, Parigi, Mosca, Venezia, ma anche quella minuta del sistema lombardo, all'interno del quale la Gam, con la sua futura Fondazione ad hoc potrebbe rappresentare un tassello significativo.

L'assessore Raimondo Fassa un po' si sbilancia: "Non si è parlato in nessuno modo di contenuti specifici – precisa il delegato alla cultura – ma mi è parso di capire che un intendimento possibile potrebbe essere quello di gettare le basi per fare idealmente della Gam un avamposto nell'area del nord milanese della Triennale; una sorta di Triennale bis".

Dunque, senza, ripetiamo correre troppo con la fantasia, né con l'ottimismo della volontà, il ruolo di Gallarate potrebbe via via più definirsi ed aprirsi in termini sempre meno varesotti e sempre più metropolitani: con un ruolo, vedremo di che livello, nelle rassegne partorite da Palazzo Marino e immessa in un circuito, forse fino a solo pochi anni fa, insperato.