La chiesa di Santa Maria fuori portasLa chiesa di Santa Maria foris portas

Valorizzazione e sensibilizzazione, due valori di grande importanza, ora resi difficili dalla crisi. Ad indicare come la cultura, seppure intrappolata da troppe difficoltà, riesca a farsi avanti. Ecco l'utilità dell'incontro "Dai Longobardi al Seprio": questo il titolo del pomeriggio di studi, una conferenza a più voci organizzata dal Comune di Castelseprio in collaborazione con l'Associazione Terra Insubre.

Unesco sì, Unesco no – 
Sono giorni decisivi per il sito di Castelseprio, che a breve saprà se sarà inserito nel patrimonio Unesco. Come ha spiegato la dott.ssa De Marchi, direttrice del parco Archeologico di Castelseprio, in questi anni si è proceduto alla preparazione della candidatura Unesco, con la manutenzione del sito, la verifica e il controllo delle conoscenze fino ad ora raccolte. Una tappa importante nel 2008 è stata l'apertura dell'Antiquarium, dedicato ai materiali provenienti dagli scavi; recentissima è la nuova copertura del Battistero che ne migliora la fruizione al pubblico.

Lavori in corso.
È ora in fase di conclusione l'informatizzazione degli inventari dei materiali, si sta preparando un dvd didattico, che sarà pronto dopo

La mappa del sitoLa mappa del sito

l'estate. Importante punto in vista candidatura sono i restauri e l'istallazione di pannelli informativi. Per integrare i dati degli scavi, è in studio l'archivio storico. Il più grande problema è sempre la mancanza di fondi, che impedisce nuovi scavi.

Il progetto Unesco: dalle origini ad oggi.
Oggi Castelseprio è inserito nel "Progetto Longobardi in Italia: i luoghi del potere", progetto seriale, cioè che comprende diverse località, accomunate dalla presenza di tracce di edifici longobardi, di potere e di culto. Non si tratta di località solamente del Nord Italia, la Longobardia Maior (Cividale del Friuli, Brescia), ma anche di zone del centro-sud, la cosiddetta Longobardia Minor (Spoleto, Campello sul Clitumno, Benevento, Monte Sant'Angelo).

Le tappe. A ricordare le tappe del progetto Unesco è stata la storica e scrittrice dott.ssa Elena Percivaldi. È il 1996 quando la città di Cividale del Friuli propone la propria candidatura, per la presenza di capolavori come il tempietto longobardo; nel 2004 si forma un gruppo di lavoro, nel quale entra anche Brescia, per il complesso di San Salvatore. Qui, fra l'altro, nel 2000, si è tenuta la mostra "Il futuro dei Longobardi", che ha portato una grande attenzione per questo popolo. Nel 2005 nasce, "Italia Langobardorum", rete turistica e culturale.

L'ingresso di Castelseprio… Si comincia così a lavorare per la candidatura, alla quale si unisce anche il sito varesino. Ma non solo, anche le città del centro sud entrano nel progetto che diventa così di ampio respiro.

Qualcosa da rivedere…ma si riparte. La candidatura del 2008 non porta i risultati sperati, l'Unesco chiede ulteriori chiarimenti, perché i siti seriali del progetto non rispondono al criterio di unità stilistica (diverse sono infatti le caratteristiche architettoniche) e perché mancano città come Monza e Pavia (la cui fase longobarda è notevole, ma ad oggi non sono più visibili edifici dell'epoca).
Dal 2010 riprende però il progetto Unesco, con nuove strutture e nuove intenzioni. Ecco quindi spiegati i lavori serrati e scientifici degli ultimi anni.

Fra scavi storici e interventi recentissimi. Il dott. Cristiano Brandolini, archeologo e artista, ha invece ricordato gli scavi storici del sito: Bognetti, Bertolone, Mirabella Roberti, l'equipe polacca, Dejana, l'Università Cattolica di Milano, fino ad arrivare agli interventi più recenti della Sovrintendenza. Lo stesso archeologo ha

lastra tombale nell’area di S.Giovannilastra tombale nell'area di S.Giovanni

seguito le attività di valorizzazione dell'ultimo biennio, con la pulizia della superficie del battistero, che ha permesso di recuperare la bellezza dei pavimenti marmorei dell'epoca.

L'area di S.Giovanni. Anche la zona attorno alla chiesa di S.Giovanni è stata oggetto di interventi. Qui infatti si trovano sepolture di epoca altomedievale, fino a poco fa coperte: oggi invece sono state riportate alla luce e fa bella mostra di sé una lastra decorata con croce astile. Infine è stata pulita la scala vicina al campanile della chiesa.

La rivista
. La giornata è stata anche l'occasione per presentare l'ultimo numero della rivista Terra Insubre. Come ha spiegato Giancarlo Minella, direttore di redazione della rivista, da sempre l'Associazione si è occupata di valorizzare il patrimonio culturale della nostra zona. E questo ultimo numero della rivista chiude il cerchio di una rassegna di articoli dedicati negli anni a Castelseprio e ai Longobardi, e dà spazio ai recenti studi e alle mostre su questo popolo solo in anni recenti tornato agli onori della cronaca.

Invito alla lettura. La giornata si è chiusa con la presentazione del libro di Matteo Colaone, ricercatore indipendente, autore di "Seprio". Si tratta di un volume divulgativo, dedicato alla regione del Seprio, da quando si chiamava così, ad oggi, quando invece è stata assorbita dalla Provincia di Varese. Scopo del volume è dare risposte a domande magari anche comuni relative a questo argomento, spesso conosciuto ai più. Per questo è corredato di foto e antiche mappe, che vogliono raccontare gli angoli più nascosti della nostra terra.

Un ricco pomeriggio, dove Castelseprio è diventato il punto di partenza di un discorso più ampio, che è giunto ad abbracciare ambiti territorialmente più ampi. Ora aspettiamo la decisione dell'Unesco, nella speranza che un angolo della provincia di Varese possa diventare il 45esimo sito italiano inglobato fra le "perle" del mondo.