VareseQuasi come un museo, la galleria Ghiggini 1822 gioca d'anticipo e in contemporanea con la prima mostra dell'anno squaderna l'intero programma annuale della sua attività. In netta controtendenza, occorre dire, con molte istituzioni locali di ben altro respiro.

L'anno, d'altro canto, è importante per la Premiata ditta Ghiggini, cadendo nel 2007 il centoottancinquesimo anno di attività di una dinastia di artigiani prima, via via sempre più imprenditori nel mondo dell'arte e del suo commercio che ha accompagnato quasi gli ultimi due secoli della storia varesina. 185 anni racchiusi in un perimetro che è un fazzoletto, tra l'attuale piazza Marsala, corso Matteotti, via Broggi, e la sede di oggi in piazza Albuzzi.

Dal salotto di Varese, insomma, di Emilio in Achille, i Ghiggini non si sono mai mossi. E l'ultimo Emilio della stirpe, che già dieci anni festeggiò la nuova sede e i 175 anni di attività, si appresta anche quest'anno a brindare chiamando a raccolta gli amici di sempre, i compagni di via, gli affezionati.

Sara questa, una mostra commemorativa o autocelebrativa, l'appuntamento clou della stagione, a coprire tutto il periodo estivo. All'interno di un programma che naturalmente non si dà per ricco di novità o di sterzate rispetto alle linee guida sin qui seguite negli ultimi anni dalla galleria.

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Spicca tuttavia, tra queste, la scelta di omaggiare un discreto ancorché eroico nella sua coerenza di personaggio d'autore del panorama artistico locale, nella ricorrenza dei suoi settant'anni: il siciliano Giovanni La Rosa, figura storica, come artista sia come docente del Liceo Artistico. Per lui Luigi Piatti curerà, tra febbraio e marzo, una antologica che ne ripercorre finalmente i momenti salienti del suo serrato procedere, serio e concettuale.

Subito dopo, sarà bissata l'esperienza dello scorso anno di riproporre, alla luce di uno studio accurato e filologico compiuto da Chiara Palumbo, i disegni di Lodovico Pogliaghi, di proprietà della Galleria Ghiggini e frutto di antiche amicizie tra gli avi e il maestro del Sacro Monte. E prima della mostra per l'anniversario della "ditta", è previsto il ritorno di Antonio Pedretti, che fin dai suoi calzoni corti appendeva i quadri dall'Achille Ghiggini.

Nel segno della continuità tuttavia sarà anche il ritorno del Premio GhigginiArte Giovani di Pittura e Scultura, scansionato tra primavera e inverno. Prima la mostra collettiva delle opere scelte dalla giuria tra quante arrivate entro il 17 marzo (bando su www.ghiggini.it) e di seguito in inverno, come da tradizione, la personale del vincitore prescelto.

A concludere il programma, tra settembre e ottobre, si rinnova l'impegno di Emilio Ghiggini a mettersi a disposizione per le celebrazioni contigue al Festival del Racconto nell'ambito del Premio Chiara con una mostra ancora da definire e a seguire la personale dedicato a Paolo Fresu, già visto in galleria nel 2004.

25 gennaio 2007