Locandina filmLocandina film

Contrasto con la storia – Una serata dedicata ad uno degli edifici più contestati e amati al contempo del XX secolo, 30 St Mary Axe realizzato da Norman Foster a Londra. L'intero progetto, dall'ideazione all'inaugurazione dell'edificio, è stato documentato nel film 'Building the Gherkin' del 2005, l'anno seguente la conclusione della torre. Ad introdurre la serata l'architetto bresciano Giorgio Goffi a sua volta presentato dal milanese Sandro Rolla.

Autoreferenzialità dell'architettura – "Dopo Berlino, Brasilia e Parigi, la torre di Foster è il primo edificio trattato monograficamente nella rassegna – spiega Goffi – il primo tema contemporaneo. La modernità è un aspetto del '900 che oggi non esiste più neanche come linguaggio. Oggi è tutto più veloce, oggi un edificio è autoreferenziale già per chi lo realizza, spesso totalmente slegato dal paesaggio che lo circonda. L'architettura di oggi ha una grande capacità di creare stupore, che viene metabolizzato presto dalla città stessa", dichiara l'architetto, contestualizzando gli edifici contemporanei.

Il relatore Giorgio GoffiIl relatore Giorgio Goffi

London city – L'architetto britannico Norman Foster viene chiamato a Londra per progettare un edificio in sostituzione alle macerie rimaste dal crollo del Baltic Exchange, edificio distrutto da un attentato dell'IRA nell'aprile 1992. Il film ripercorre le diverse tappe viste dai progettisti, dall'architetto, dai responsabili della Swiss RE, dalla gente comune, dai media e dai giornali mondiali che seguono l'evento.

Sfidare il cielo – La torre raggiunge i 180 metri di altezza, ma quello che più ha diviso i pareri è la forma dell'edificio. Fin da subito, alla vista del progetto, è stato paragonato ad una forma fallica e poi, apparso su tutti i giornali britannici, ad un cetriolo. La struttura ha una pianta circolare che ruota su sè stessa, dando vita ad effetti di luce sulla superficie esterna. Nonostante la forma curvilinea, c'è solo una porzione di vetro curvato sull'edificio: una copertura a lente sulla sommità che permette una visione sulla città a 360°. I costruttori hanno anche dovuto considerare misure di sicurezza contro il terrorismo, soprattutto dopo l'attentato dell'11 settembre 2001, data in cui si stavano realizzando le fondamenta dell'edificio londinese.

30 St Mary Axe, Londra30 St Mary Axe, Londra

Da Londra a Barcellona – La qualità della costruzione, dei materiali e soprattutto il rapporto aperto e di dialogo che la torre di Foster ha instaurato con la città, sono i suoi punti di forza. Elementi che allontanano ancor di più questo progetto da quello a cui viene spesso messo in relazione, la Torre Agbar, realizzata dall'architetto francese Jean Nouvel a Barcellona tre anni dopo l'inaugurazione di quella di Foster. "I due edifici rispecchiano chiaramente la sensibilità dei due architetti – spiega Goffi – la torre di Barcellona ha creato non pochi problemi essendo realizzata in calcestruzzo dipinto e solo in un secondo momento sormontato da "una pelle" in vetro lasciando uno stacco di un metro. Questo crea problemi di areazione dell'edificio. Inoltre l'illuminazione è affidata a finestre molto piccole rispetto agli spazi esistenti. Foster si è trovato ad agire in una localizzazione ristretta in cui ha però saputo dar vita ad un edificio originale e funzionale; al contrario, Nouvel si è trovato ad agire in un'area più ampia che è ancora oggi un grande cantiere.

La penultima tappa del viaggio è prevista per giovedì 24 giugno (ore 20.30, ingresso libero) nella sede dell'Ordine degli Architetti di Varese con "EERO SAARINEN, THE DOCUMENTARY" e "THE AMERICAN DREAM TRILOGY" documentari che saranno introdotti dall'architetto milanese Massimo Imparato. www.ordinearchitettivarese.it