Sgarbi e il Sindaco di Castiglione Sgarbi e il Sindaco
di Castiglione

La scoperta – Vittorio Sgarbi ospite per due giorni a Castiglione Olona. Una visita concordata con la nuova Amministrazione comunale per sottoporre al vaglio del critico il progetti di rivalutazione del centro storico si trasforma in una doppia opportunità: il borgo del Cardinal Branda aumenta la sua visibilità ottenendo il giudizio positivo di un personaggio quotato e un antico edificio, fuori dal centro cittadino, scopre di possedere un'opera di inestimabile valore. L'edificio in questione è la chiesa di Madonna in Campagna, un imponente edificio in mattoni che deve la sua dedicazione alla situazione territoriale esistente all'epoca della sua costruzione: dove oggi sorgono complessi abitativi nel 1500 si estendeva un ampio territorio tenuto a campagna. La chiesa, la cui costruzione richiese diversi decenni dal 1566 fino alla seconda metà del secolo successivo a causa della scarsità di risorse economiche impiegabili, venne edificata accanto ad un più antico oratorio dedicato a Santa Maria Rosa ancora oggi visitabile. Situata in un punto di passaggio, la chiesa si affaccia sulla Statale varesina all'altezza dell'incrocio per Venegono (andando da Tradate a Varese è posta sulla sinistra). Al suo interno, al di sopra dell'altare settencesco, si trova un grande affresco di indubbia bellezza. Questa è l'opera che ha attirato lo sguardo di Vittorio Sgarbi.

Vittorio Sgarbi e Pierpaolo Cassarà Vittorio Sgarbi e Pierpaolo Cassarà 

L'inconfondibile stile morazzoniano – Il critico, accompagnanto nella serata di mercoledì 22 luglio a visitare la chiesa, è voluto ritornare il giorno seguente per dichiare ufficialmente l'attribuzione dell'affresco (una Natività realizzata sullo scadere del 1500) alla mano del noto Pier Francesco Mazzuchelli. Dopo una breve introduzione all'esterno dell'edificio Sgarbi, accompagnato da Pierpaolo Cassarà, motore di questo rinnovato interesse dello studioso per la nostra provincia, ha esposto i motivi di questa nuova attribuzione. "E' dal mio occhio che parte questa identificazione", ha detto Sgarbi, "quest'affresco è l'opera di un genio, basta guardare l'armonia che è risucito a creare l'artista giocando con l'architettura esistente che viene ripropostam ingannando l'occhio, all'interno dell'affresco. Un gioco di sfondamento della superficie che può essere solo di un maestro. Poi la resa delle figure: la dolce Madre, il San Giuseppe e i due personaggi a sinistra che entrano di scorcio ad ammirare il Bambino, il cane in primo piano, creano una scena costruita con sapienza ed eleganza".

La Natività  attribuita al MorazzoneLa Natività attribuita al Morazzone

Riconferma dell'attribuzione – Sgarbi arriva e conferma senza remore, ma non dimentica chi prima di lui aveva avanzato la medesima ipotesi. Il professor Andrea Spiriti – docente dell'Insubria di Varese – in un saggio (uscito sulla Rivista della Società Storica Varesina all'inizio del 2009), ha sostenuto l'attribuzione della Natività alla mano del Morazzone che, proprio nello stesso periodo di realizzazione della decorazione interna della chiesa, poteva trovarsi nella sua terra natale.
Al giudizio di un esperto si accavalla quello di un altro esperto, la forza si raddoppia e diviene più certa questa nuova scoperta. Tenendo conto che le opere del Mazzucchelli nella nostra provincia non sono così elevate nel numero, quest'aggiunta non solo permette di arricchire la conoscenza sull'artista ma di avanzare ulteriori ipotesi d'attribuzione per analogia stilistica. Un bel colpo per Sgarbi che nei luoghi del Morazzone è proprio venuto in visita per promuovere e sostenere il progetto espositivo (in programma nel 2010) dedicato al grande artista. Una mostra, seguita e promossa dalla Fondazione Labus Pullè, di cui Cassarà è presidente, che sembra avere basi sempre più solide e prospettive d'attuazione reali, grazie anche a queste ultime sinergie con i comuni della provincia.