Un'opera di D'OoraUn'opera di D'Oora

La verità dell'arte – Ancora una collettiva alla galleria Il Milione di Milano, con gli artisti che costituiscono da tempo il background di questo spazio espositivo. Artisti che perseguono una linea particolare, che può esere più o meno apprezzata e condivisa. Una poetica dell'immagine ricercata singolarmente con scelte artistiche che spesso non trovano l'accondiscendenza di pubblico e mercato dell'arte. Domenico D'Oora, l'artista di Castelvaccana ancora presente, sempre coi suoi monocromi. Sempre con la sua ferma convinzione che 'l'arte non mente'. Non facile la sua scelta del monocromo, perseguita dagli anni Settanta, dopo un iniziale uso della fotografia e un avvicinamento alla pittura figurativa o 'poesia visiva' come la chiama lui. D'Oora sceglie in quegli anni di guardarsi intorno. Siamo nel pieno delle sperimentazioni artistiche, l'Europa e l'America in fermento. Anche l'Italia, ma col passo corto, la patria della prudenza che deve sempre prima preservare il suo passato e poi,con discrezione, osare al futuro.

Coraggio e convinzione – D'Oora sceglie il Costruttivismo di Malevic, iniziatore della riduzione del colore a monocromo negli anni del secondo dopoguerra; sceglie la forza di Rothko che, proprio nel 1970 si spegneva, lasciando il giudizio sulle sue opere ai posteri, come tanti grandi. "L'arte del rigore e dell'emozionalità. L'arte deve rendere qualcosa di vivo" dice D'Oora. Una scelta non facile quella che fa il pittore del luinese, perchè un conto è fare arte, un altro conto è scegliere di vivere di essa. Fare monocromi, promuovere ed eleggere un solo colore come protagonista di una tela non produce proprio un pezzo sicuro da vetrina. Permangono dei pregiudizi ancorati alla figurazione e la scelta del non-oggetto provoca ancora timore. Domenico D'Oora però sceglie con coraggio e continua la sua linea, uscendo dalle logiche del mercato artistico vero e proprio, tiene a debita distanza le mode effimere.

L'interno della GalleriaL'interno della Galleria

Crescono col tempo le sue esposizioni e i galleristi lo cercano, attualmente è in mostra anche a Zurigo e al Palazzo Pretorio di Cittadella (PD) con Olivieri e Vago. "Quando ho scelto di seguire la linea dell'astrazione non sono stato visto di buon occhio. Quando c'erano Silvio Zanella e Silvano Colombo ho avuto modo di esporre anche in Provincia, ma adesso faccio fatica nella zona di Varese".

Mescolanze di vita – D'Oora però non si scoraggia, ad apprezzare le sue opere sono comunque in molti. "Fare arte significa dare un senso all'esistenza, non rincorrere il momento" dice l'artista "oggi col computer l'arte ha perso un pò della sua valenza innovativa, la mia è un'arte che sfugge alle logiche. Di fronte alle esperienze contemporanee bisogna essere radicali, capire se si tratta di un azzardo innovativo". D'Oora sottolinea uno dei cardini che alimentano la convinzione degli amanti dell'arte astratta. Da artista e conoscitore di storia dell'arte ci ha spiegato ciò che, in ultima istanza, si risolve solo di fronte alle opere. Il motivo per il quale se un profano fa un quadro tutto rosso non provoca l'emozione di Mark Rothko e il gesticolare su una tela non produce i risultati di Hans Hartung. La sottile differenza che muove il tutto risiede nelle mani e nella menti di questi autori, nella coscienza di chi davvero persegue il fine di fare arte in senso totale, mescolando in ultima e prima istanza anche i frammenti della propria vita.

Gli artisti del Milione
Accardi, Griffa, Olivieri, Pinelli, Verna, Asdrubali,Costantini, D'Oora, Iacchetti

Fino al 20 luglio
Il Milione
Galleria d'arte contemporanea
Via Maroncelli 7 – 20154 Milano.
Tel +39.02.653747 – 02.653842
www.galleriailmilione.it – e-mail: info@galleriailmilione.com