Il museo diocesano di Milano, inaugurato 15 anni fa, unisce le forze con la vicina basilica di Sant'Eustorgio per dare vita a un polo monumentale che includerà la rinascimentale cappella Portinari e il sarcofago romano che secondo la tradizione conteneva le spoglie dei re Magi.

Una sinergia annunciata dall'Arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, che in autunno intitolerà il museo a Carlo Maria Martini, suo predecessore alla guida della Chiesa ambrosiana.

"Questa è sembrata a noi tutti la scelta, oltre che più ragionevole, più significativa per la Chiesa e per tutta la città. Non solo perché l'idea è stata promossa con forza dal cardinal Martini, ma anche per la poliedricità della sua figura e per la sua capacità di interloquire a vari livelli con tutti i mondi della cultura".
Il nuovo polo museale dei "Chiostri di Sant'Eustorgio", che restituirà unità al complesso dell'antico monastero domenicano, sarà così una testimonianza di come generazioni di artisti hanno rappresentato la fede cristiana lungo i secoli, dalle lapidi paleocristiane alla sculture novecentesche di Lucio Fontana, dagli arredi liturgici più antichi alla mostra organizzata nell'ambito della XXI Triennale. "Sono due forti potenzialità che daranno vita a qualcosa di bello per tutta la città".
Un biglietto a 12 euro già ora permette di visitare il museo diocesano (che ora sta anche ospitando una delle mostre della XXI Triennale 'Design After Design') e il museo e basilica di Sant'Eustorgio. L'obiettivo, affidato a un comitato scientifico, è quello di delineare il programma culturale per i prossimi anni e una nuova governance delle due realtà. Alcune cose si sanno già, come ha spiegato Sandrina Bandera, ex direttrice di Brera e del polo museale lombardo che fa parte del comitato. Una mostra dedicata ad autori del '900, l'arrivo di "Salvare la memoria", mostra dedicata ai 'monuments men' ora aperta a Mantova e, a novembre, per i 15 anni dall'apertura del museo diocesano, l'esposizione di un'opera d'arte "di grande richiamo".

Senza contare la nuova illuminazione della Cappella Portinari: nelle ore serali la nuova illuminazione regalerà rinnovata luce alla scenografica architettura brunelleschiana della Cappella Portinari e all'illusionismo luministico degli affreschi di Vincenzo Foppa. I nuovi corpi illuminanti a led, appositamente studiati e realizzati da Erco, nel rispetto dell’architettura e della storia del luogo, doneranno intensità agli affreschi e ai rilievi della Cappella Portinari, offrendo al pubblico uno spettacolo emozionante, altrettanto vero e naturale come appare nelle ore del giorno.

E poi laboratori di lettura per anziani, un bar cablato, una biblioteca anche digitale, laboratori per giovani artisti. Un modo per far sì che il polo museale "sia uno strumento di crescita, di valori e – ha spiegato – di scambi interculturali". "Tutti abbiamo bisogno di bellezza tutti i giorni dalla mattina alla sera. Milano – ha sottolineato l'arcivescovo – sta tirando fuori la sua vera faccia. Bisogna che chi ha capacità e competenza continui ad esplorare tutto ciò che a Milano non è ancora in rete" e non raggiunge milanesi e turisti.

L’attesa nomina del direttore, invece, non è arrivata. Per ora, a indirizzare il nuovo complesso, sarà un comitato scientifico composto da Nadia Righi, conservatrice del museo; Sandrina Bandera, già sovrintendente dei beni culturali della Lombardia e direttrice di Brera; lo scrittore e saggista Natale Benazzi; il direttore dell’ufficio beni culturali della diocesi Carlo Capponi; il critico e giornalista Giuseppe Frangi; Giovanni Iovane, docente a Brera; Antonio Paolucci, direttore dei musei Vaticani.