Vista esterna della Cappella PortinariVista esterna della Cappella
Portinari

La cappella Portinari – La cappella fu costruita dal 1462 per volere del banchiere fiorentino Pigello Portinari, operante presso il Banco Mediceo, che decise di offrire a sue spese un degno sacello per ospitare la reliquia del Santo Domenicano Pietro da Verona. Il Portinari fu ivi sepolto nel 1468 al centro della cappella dove la sua lastra tombale rimase visibile fino al 1736 quando fu qui trasportata l'arca trecentesca scolpita da Giovanni di Balduccio.
La cappella è costituita da due vani di pianta quadrata, sormontati entrambi da una cupola. L'importanza della cappella è data dal fatto che costituisce la sintesi più significativa tra pittura, scultura ed architettura del Quattrocento lombardo ed offre una chiara chiave di lettura del gusto sforzesco, teso all'unità delle arti in un complesso monumentale.

Il ciclo di affreschi del Foppa, ricchi di realismo e sapientemente impostati dal punto di vista architettonico, rappresentano gli episodi della via di San Pietro martire. Sopra l'arcone di ingresso e quello trionfale Annunciazione e Assunzione, sulla parete sinistra il Miracolo del piede risanato e il Martirio di San Pietro, sull'opposta parete il Miracolo della nube e il Miracolo della falsa Madonna. I pennacchi sono occupati dai Dottori della Chiesa, alla base della cupola gli Apostoli, nella volta il Paradiso

La volta affrescataLa volta affrescata

simboleggiato dai colori dell'iride, e al vertice della lanterna lo stemma dei Portinari. La decorazione è completata da quella scultorea, comprendente le lesene, ricche di putti e motivi fitomorfmi, e dal tamburo con una elegante Danza degli Angeli in stucco policromo.

L'arca marmorea – Al centro della cappella si trova la celebre arca di san Pietro martire, vero capolavoro di Giovanni di Balduccio, il quale firma l'opera nell'iscrizione: "Magister Ioannes Balducii de Pisis sculsi hanc arcam Anno Domini MCCCXXXVIIII". La commissione dell'arca si deve ai domenicani perché vi fossero deposti i resti mortali di san Pietro martire, conservati nella chiesa dal 1252. All'origine il monumento era collocato all'interno della basilica vera e propria, nella quinta cappella di sinistra. Nel 1736 fu poi trasferita nel piccolo coro della cappella Portinari, per trovare nel 1875 la sua attuale collocazione.

Il sarcofago in marmo di Carrara è composto da una cassa rettangolare, chiusa da un coperchio a tronco di piramide sul quale è collocato un tabernacolo a cuspide di tipo gotico pisano che sovrasta le statue a tutto tondo di Maria, San Domenico e San Pietro martire. Il sarcofago è poi sorretto da otto pilastri in marmo rosso di Verona, ai quali sono addossate statue raffiguranti le Virtù Teologali e Cardinali, insieme all'Obbedienza, fondamentale per la vita conventuale. L'arca è poi decorata da formelle raffiguranti i vari miracoli attribuiti al santo a partire dalla sua morte, inquadrate da corniciature e separate da paraste con statue dei Dottori della Chiesa e di Santi.

Museo di Sant'Eustorgio
Piazza S. Eustorgio, 3 – Milano
Orario: tutti i giorni, dalle 10.00 alle 18.00 Chiuso il lunedì.
Tel. 0289402671