"Si può essere seduti in eterno su una panchina di parco, fino a diventare di legno e bisognosi di comunicazione". Così scriveva molto tempo fa Gunther Grass, profetizzando involontariamente quanto avvenuto a Varese, nella settimana del Design 2017.

Cuore pulsante della manifestazione organizzata da Nicoletta Romano, che per il secondo anno porta n piazza, strade e negozi oggetti e istallazioni firmate da creativi di fama è infatti il concorso per la migliore panchina. Non solo un'infrastruttura, ma un mezzo, un punto che puà diventare luogo, meta-luogo, oppure non-luogo, a seconda del significato e della funzione sociale che le si dà.

Ed ecco i vincitori del concorso, promosso da Openjobmetis: primo classificato Alex Bocchi. Secondi Francesco Braga e Letizia Caruzzo. Terzo Stefano Zara. A guidare la giuria, il principe della teoretica, Michael Jacob, noto in tutto il mondo per il suo saggio sulla panchina, edito da Einaudi. E conscio del valore simbolico di un oggetto nato sì per la sosta, il riposo, la contemplazione, ma anche per l'incontro: funzione, questa ultima, soppiantata dalla comunicazione virtuale…

Ma la prima domenica della Design Week ha avuto come grande protagonista la Famiglia Croci, con Umberto, Claudia, Edoardo e Francesca, l'esperto artigiano Franz e gli splendidi monsaici da loro allestiti in diversi punti della città. La panchina in cortile Broletto, le opere di Comerio e Besozzo, e, dulcis in fundo, la sbalorditiva operazione artistica realizzata in tempo elettorale all'ombra della Motta. Un mosaico che ripropone la mitica linguaccia dei Rolling Syones, corredata di riferimenti-omaggio alla Pepsi Cola, il cui creativo, ospite della Design Week, è il varesino Mauro Porcini.

A margine, Umberto Croci ha aperto il proprio splendido ufficio-atelier agli studenti del liceo artistico, affascinati da una lezione sull'arte degli interni, della commistione di materiali e di colori, della manualità e della visione prospettiva.

La Design Week prosegue per l'intera settimana con decine di istallazioni da non perdere. Segnaliamo, tra l'altro, la grande sedia rossa di Caporaso nel cortile di via Cattaneao, le opere al caffè Pirola, alla Galleria Bucaro di via Vetera, nei negozi Tonali e Colombo Marzoli e nella sede degli edili in via Cavour…