Filippo De Sanctis.jpgIl teatro, come uno yogurt – "L’attuale struttura del Teatro CheBanca! di Varese è come un vasetto di yogurt, ha una scadenza." Ad affermarlo è il Direttore Filippo De Sanctis che, ospite dell’ultima puntata di Info@cultura– la trasmissione settimanale firmata da La6Tv, traccia un bilancio della stagione appena conclusa, parla delle idee per il futuro e dei tanto discussi progetti relativi alla realizzazione del nuovo teatro cittadino. "Quello che è necessario evidenziare" – spiega – "è che il carattere di provvisorietà dell’attuale struttura, è stato fin’ora rispettato. Tale provvisorietà – come indicato dalle documentazioni depositate in comune – è pari a 16 anni e, il prossimo gennaio, il teatro ne compirà soltanto 10. Vi sono ancora 6 annualità durante le quali sarà possibile lavorare per concretizzare il trasferimento in una nuova sede. Da precisare, altresì" – prosegue De Sanctis ai microfoni de La6Tv – "che il carattere provvisorio non è dichiarato soltanto dai documenti legali ma anche dallo stabile stesso che, se dovesse restare in funzione ancora per molti anni, necessiterebbe di vari interventi di rimessa a nuovo e di ristrutturazione. Proprio perché la struttura è stata costruita per essere semplice soluzione temporanea. Mai abbiamo pensato dovesse divenire definitiva".

 

La valigia di De Sanctis – Insomma, la possibilità di un concreto spostamento prende forma nelle parole di De Sanctis. Ma quale sarà la nuova sede? "L’ex caserma Garibaldi" – ammette – "ai miei occhi appare come la soluzione migliore. Si tratta di una struttura dalle dimensioni adatte, dotata di ampio parcheggio e in zona centrale. Ottimo biglietto da visita per Varese. Io" – prosegue il Direttore – "ho pronta una valigia piena di sogni che attendono solo di potersi realizzare. La nuova struttura, qualunque essa sarà, ci permetterà certo di pensare in grande e di lavorare su nuovi ambiziosi progetti".

 

"Varese deve trovare la sua vocazione" – Pensare in grande. FarloTeatro CheBanca Varese.jpg per permettere alla cultura cittadina di crescere ma – altresì – per dotare Varese di un patrimonio più corposo, spendibile in termini turistici – di visibilità e, non ultimo, di benessere per i suoi abitanti. "Lo spettacolo, l’arte, la divulgazione del sapere" – spiega De Sanctis – "sono elementi indispensabili per il rilancio di una città. Pensiamo a Gallarate" – afferma – "che, investendo sull’attività teatrale, si è resa nota al di fuori dei suoi confini attirando pubblico da città limitrofe e non soltanto. Varese" – prosegue il Direttore – "deve trovare la sua vocazione. Deve saper dotare di forma un nuovo grande evento (che possa magari sfruttare proprio le potenzialità della nuova attesa sede del teatro) che le permetta di rafforzare la sua identità e di renderla nota in Italia e, perché no, nel mondo".

 

Diamo i numeri – E riponendo sogni, progetti, ambizioni nuovamente nella sua valigia, Filippo De Sanctis, torna alla realtà odierna e ci parla, con orgoglio, dei risultati raggiunti durante la stagione da poco conclusa: 40.000 presenze alle quali aggiungere gli indiscutibili successi dei numerosi concerti che si sono susseguiti al Teatro CheBanca durante gli scorsi mesi: Elisa, i Pooh, Van De Sfroos. Questi alcuni degli artisti che hanno calcato il palcoscenico di Piazza Repubblica, grazie alla collaborazione con Miguel Dell’Acqua.

E per il prossimo anno di attività? Opera lirica, musical, balletto, cabaret e prosa. La formula rimarrà ancora questa, per soddisfare nuovamente le esigenze di un pubblico esigente ed eterogeneo.

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Con Filippo De Sanctis, Direttore del Teatro CheBanca di Varese, parliamo della tanto attesa nuova sede ma anche dell’esigenza, per la Città di Giardino, di trovare una sua vocazione culturale che le permetta di farsi conoscere in Italia e nel mondo. GUARDA IL VIDEO