“La deriva del Continente” non è solo una mostra fotografica ma un vero reportage sull’attuale condizione dell’uomo reduce dell’ultimo difficile decennio che ha caratterizzato l’Italia e l’Europa. Con questa particolare esposizione di Alex Sala, Spazio Arte Carlo Farioli apre, sabato 16 settembre, la stagione espositiva 2017-2018.

L’analisi dell’artista si sviluppa, prevalentemente, nel contesto socio-politico-economico nel quale indaga come un cronista. L’arte si fonde con la denuncia.
“Concentro la mi attenzione sulla ricerca e sull’indagine di tematiche che mi colpiscono, come ad esempio quella dei popoli europei che liberatisi dalle tirannie monarchiche e politiche si lasciano annichilire da nuove forme di oppressione. – Spiega l’artista – Oggi la dittatura non è scomparsa, anzi…. è più crudele e disumana ma quasi impercettibile. Ha tanti volti: la tirannia del pensiero unico dominante, quella monetaria della spietata finanza apolide che ci vorrebbe trasformare in consumatori senza coscienza di sé stessi, quella delle strutture sovranazionali che annullano, a piccoli passi, le sovranità nazionali…. Stiamo diventando schiavi inconsapevolmente”.
Colta la notizia, Sala non si limita alla semplice descrizione: la filtra, la fa sua e la vive sulla pelle. Nascono così opere in cui il corpo dell’artista diventa materia e soggetto. Nessun altro materiale potrebbe essere usato per interpretare questo momento storico, questa realtà.
“Il mio pensiero va oltre a ciò che il presente mi propone. – sottolinea l’artista – Immaginando le conseguenze che alcuni avvenimenti potrebbero avere sulla vita delle persone, allungo lo sguardo su una ipotetica visione del futuro. Dostoevskij affermava che “La bellezza salverà il Mondo”. Riflettendo su queste parole mi sono chiesto: ma…l’uomo vuole salvare la bellezza?”
Questa domanda, alimentata da alcune esperienze personali e dai numerosi viaggi nei Continenti (Africa esclusa), ha portato l’artista a riconsiderare il ruolo dell’arte nella sua vita.
Fino a quindici anni fa, ha affrontato la sua ricerca con lo scopo di compensare la “bruttezza” del mondo con opere che potessero descrivere e rappresentare il bello.
“Da una produzione di “opere-prodotto”, in cui il mercato mi riconosceva e mi creava una identità artistica e commerciale, sono passato alla creazione di progetti che potessero esaltare il valore umanistico-sociale e che descrivessero la società contemporanea”.
Una ricerca più profonda e tormentata, che si stacca da quell’arte intesa solo come produzione di merce. La peculiarità di questa analisi si esprime nella proposta di mostre a tema, uniche e irripetibili sia per i contenuti, sia per le opere.
Ecco dunque che il corpo diventa unico strumento per sentire ed esprimersi. Alex si mette in gioco, si fa protagonista dell’evento e lo interpreta, in presa diretta, senza finzioni o recitazioni. Il corpo si trasforma, si modella, si distorce. Così il viso e la sua voce: un grido che spesso diventa “slogan anti-slogan”.
Opere cariche di rabbia, inquietudine, oppressione e preoccupazione perché Alex non si sofferma semplicemente ad indagare il presente, va oltre. Entra in una visione lungimirante cogliendo le fragilità del futuro per restituirle con messaggi pregni di avvertimenti e provocazioni. L’artista ci punta il dito contro per richiamarci, come benevolo rimprovero, a guardare i confini della realtà. Immagini che interrogano l’Io di ciascuno. Scuotono… fanno riflettere…. Tanti vedono cosa accade, alcuni , solo alcuni, pensano a quello che potrà succedere, senza però fare nulla…. Per paura? Per convenienza? Per tirare avanti?….Perchè ci penserà qualcun altro?
Potremmo definire questo evento un manifesto più che un’esposizione. Un manifesto esplicito su come l’artista percepisce l’oggi e come ipotizza il domani di noi tutti… Una visione che pur essendo a volte spietata, conserva un tocco poetico…
E’…. “La deriva del continente”…. Questa è la mostra di Alex Sala!
L’ esposizione verrà inaugurata sabato 16 settembre alle ore 18 e rimarrà in calendario sino al 7 ottobre. In occasione della chiusura l’artista presenterà una performance dal titolo “Crime scene do not cross” (ore 18.30). La mostra è visitabile, dal giovedì al sabato, dalle 16.30 alle 19; la domenica dalle 10.30 alle 12.00 e dalle 16.30 alle 19.

Spazio Arte Carlo Farioli
Via S. Pellico 15
Busto Arsizio 388 4957878
info@farioliarte.it

Elisabetta Farioli