Kent Iwemyr, Cheers, Mate, 2009, acrilico su telaKent Iwemyr, Cheers, Mate,
2009, acrilico su tela

Il contemporaneo e la poesia di una volta – Chissà se Kent Iwemyr, artista svedese (1944) che vive da sempre in una cittadina che nel secolo ha subito un'industrializzazione traumatica per l'ambiente naturale, per lasciare, terminata la fase di sfruttamento, relitti architettonici, conosce la teoria del fanciullino pascoliano?
Di fronte alle opere, in mostra presso la Galleria Salvatore+Caroline Ala di Milano, ci si pone questa domanda. I quadri di Iwemyr, autore apprezzato al punto che artisti di levatura internazionale sono suoi collezionisti, raccontano di storie semplici, con lo stupore, il senso onirico e la leggerezza narrativa di un bambino, ne è dimostrazione "La foresta in cui non ti addentrerai mai", raffigurante un misterioso castello circondato da un lago, sul quale veleggia una piccola imbarcazione. Altre opere traggono ispirazione da momenti vissuti con protagonisti i giochi, gli scherzi, la goliardica irriverenza, la convivialità e il piacere del sesso, come in "Non desiderare la donna d'altri", dove alcune donne nude si immergono in una piscina naturale ricavata nel ghiaccio, sotto lo sguardo di un uomo smanioso. A scenari naturali, Iwemyr alterna ambienti urbani con vie profonde come solchi, assediate da alti caseggiati e fabbriche dismesse, nelle cui architetture aleggiano i segni del tempo trascorso.

"At the pace of my heart" – Personale di Kent Iwemyr
fino al 24 giugno 2010
Galleria Salvatore + Caroline Ala,
Milano, via Monte di Pietà 1
Orario: da martedì a sabato 10.00 – 19.00