Luigi Rossi, AutoritrattoLuigi Rossi, Autoritratto

Sarà visitabile fino al 21 agosto nelle sale della pinacoteca cantonale Giovanni Züst la mostra curata da Matteo Bianchi sull'artista cosmopolita Luigi Rossi (1853-1923). Questa rassegna nasce dalla volontà di mettere in relazione due fasi salienti del suo percorso artistico: da un lato la sua attività di illustratore di libri, dall'altra il pittore di figurazioni simboliche che ispira le trascrizioni in versi dell'amico poeta Gian Pietro Lucini.

Un "milanese" a Parigi –
L'attività di Luigi Rossi illustratore a Parigi inizia nel 1885, accogliendo l'invito dei fratelli Guillaume, editori, ad illustrare l'edizione originale di Tartarin sur les Alpes dello scrittore francese Alphonse Daudet (1840-1897). Il volume riscuote un successo tale da essere considerato l'evento artistico e letterario dell'anno e vale all'artista non solo l'amicizia dell'autore ma anche la possibilità di collaborare ancora per illustrare il romanzo Sapho. Dall'incontro e dall'amicizia con un altro grande letterato, Pierre Loti (1850-1923), nascono invece le illustrazioni per il romanzo Madame Chrysanthème.

Da Milano proseguono poi le collaborazioni con gli editori francesi e Rossi illustrerà opere di autori da Chateaubriand a Hugo, Prévost e Longo Sofista. L'esordio dunque di questo artista colto e spontaneo, dal paesaggio verista al ritratto scapigliato, e soprattutto attraverso la scena di genere d'impronta sentimentalmente verista, si compie nell'ambito della cultura figurativa lombarda.

Dal Realismo al Simbolismo – Dagli anni Novanta ai primi anni Dieci si compie all'interno dell'opera di Luigi Rossi il passaggio dal realismo al simbolismo. L'allestimento

Luigi Rossi, XX Studio per Les Dami-Vierges, acquarello su cartaL. Rossi, XX Studio per Les Dami-Vierges,
acquarello su carta

propone una sezione per questi grandi capolavori simbolisti: Rêves de Jeunesse, Armée du travail, Il mosto, le variazioni della Scuola del dolore, un ideale percorso di ricerca verso una serenità difficile da conquistare e comunque venata di melanconia. Dalla realtà al simbolo si registra anche il passaggio dalle tonalità calde del verismo alla luce fredda dell'allegoria.

Il suo linguaggio, pacato e sobrio nella verità, capace di adattarsi a diverse soluzioni, diviene il mezzo per creare queste corrispondenze tra parole e figure. Dipinti come questi sono stati la musa per le suggestive trascrizioni in versi di Gian Pietro Lucini (1867-1914), precursore e sperimentatore del simbolismo italiano.
Accanto alle opere pittoriche, fra le quali primeggiano quelle ambientate sulle coste dell'Atlantico, realizzate quando l'artista si trovava a Rochefort-sur-Mer, in mostra anche preziose carte d'archivio: lettere, documenti fanno da sfondo ai disegni e gli eleganti acquarelli legati all'illustrazione dei libri di Daudet e Loti.

Seguendo questa inedita intuizione, in questa mostra si realizza quindi il confronto delle illustrazioni con i dipinti, in un sodalizio stretto con la scrittura: ogni componente è giocata sulle corrispondenze, un'osmosi in cui i dipinti si trasfigurano in parole per illustrare i rapporti imprevedibili all'interno dell'opera di Luigi Rossi, pittore geniale.

Luigi Rossi 1853-1923
Corrispondenze tra immagine e testo Daudet, Loti e Lucini

Dal 27 marzo al 21 agosto 2011
Pinacoteca Cantonale Giovanni Züst
Rancate (Mendrisio), Canton Ticino, Svizzera
Mostra e catalogo a cura di Matteo Bianchi
Tel. +41 (0)91 816.47.91
Fax +41 (0)91 816.47.99
E-mail: decs-pinacoteca.zuest@ti.ch
www.ti.ch/zuest