Vicino ad un suo lavoroVicino ad un suo lavoro

"Fuori dal coro" – Fuori dal coro, un po' perché pittore, invece che scultore, nella Rassegna tradatese, un po' perché ci dice, che lui vede la vita a modo suo; un po' perché le sue origini toscane lo rendono schietto. "Mi danno fastidio tutte le cose preconfezionate .- afferma un po' polemicamente – credo nella spontaneità delle cose; credo, che si possa studiare da soli, per conto proprio. Quello, che voglio non me lo sanno dire i miei contemporanei, allora, guardo i grandi artisti del passato, visito mostre e musei".

Fermare l'emozione – E così, le mostre, degli Impressionisti, sono le preferite, e quando torna a casa l'emozione ancora viva sucitata dalla bellezza delle loro opere si trasforma in appunti dipinti, in "omaggi" alle bagnanti di Cezanne, o meglio a quelle, meno conosciute, dipinte da Monet viste, non tanto tempo fa, ad Arona, in una mostra. Fermare l'emozione è una necessità, che si può trasformare in un disegno a china o a penna, in un dipinto ad olio buttato sulla tela di getto. Bini dice con partecipazione: "Ho studiato attentamente l'arte del periodo tra la metà dell'Ottocento fino ai primi del Novecento, l'Impressionismo mi è piaciuto tantissimo…poi, a livello sentimentale ed emotivo mi sento vicino a Modigliani"

Un diipinto dell'artistaUn diipinto dell’artista

Volti alla Modigliani – L'ammirazione verso il grande artista livornese è evidente nelle opere di Bini, soprattutto, nella forma ovale dei volti delle donne stilizzate, che lui dipinge anche su tele di grandi dimensioni. Sono figure che tendono al movimento occupano lo spazio con eleganza, in un equilibrio di composizione e colore, che rivelano una tavolozza calda ed armoniosa.

Dal colore alla monocromia
– Qualcosa sta cambiando, perché Bini ci dice: "Mi piace sperimentare, fare sempre cose nuove, cerco soluzioni che mi permettano di esprimere ciò che provo, ed ora sto dipingendo su tavole di legno, usando poco colore e valorizzando nell'economia del dipinto, le venature, i nodi, il colore caldo del legno". Grandi tavole, in cui la figura femminile domina lo spazio, prendono vita, questa volta, con l'aiuto di un colore, che diventa trasparente e tutt'uno con il fondo naturale del legno. Il beige, le tonalità delle terre bruciate, che Bini utilizza danno forma ad una ricerca sentita e nuova rispetto alle opere fino ad ora realizzate e tutto fa pensare, che tale ricerca sia appena all'inizio e prodiga di evoluzione e quindi di opere.
"Cerco di esprimere sentimenti ed emozioni positive…" e finora ci sta riuscendo, l'augurio è quello di continuare su questa scelta, e forse, essere un po' fuori dal coro, anche per questo motivo.

Rassegna di Grafica e Scultura

Galleria I Portici di Giancarlo e Mirko Spina
Dal 20 giugno al 02 agosto 2008 (riapre il 26/08)
Apertura serale tutti i Venerdì sera sino alle 23.00
Orari: tutti i giorni 10.00-12.30 e 16.00-19.30
Via Cavour 11/13 – Tradate
Tel. 0331 842239