Cibaldi, Casa del cuore, 2006Cibaldi, Casa del cuore, 2006

Finalmente alla ri-ribalta – Assente giustificata. Silvia Cibaldi non ama mettersi in mostra e, quando lo fa, è solo nel luogo giusto dove le viene proposto un progetto valido, affine alla sua idea di arte. Nessun esclusivismo, anzi, l'interesse per l'arte della Cibaldi appare svincolato dalle logiche di mercato, e si compone principalmente di una grande passione. Una passione che raramente si traduce in un evento espositivo. Così, dopo un lungo periodo – interrotto da una sola mostra lo scorso anno per il trentennale dell'associazione dei liberi artisti – la legnanese ha deciso di proporre i suoi lavori nella sede del Melo di Gallarate. Una location che proprio quest'anno ha deciso di investire sempre di più nell'arte, promuovendo diversi creativi della nostra provincia che sono stati coinvolti nel progetto intitolato "L'arte invisibile".

Artista poliedrica – "Da anni non organizzo mostre personali per scelta, tranne in casi eccezionali. Partecipo a mostre di gruppo e collettive a tema quando l'argomento proposto mi piace" ci tiene a

Cibaldi, In rete, 2008Cibaldi, In rete, 2008

sottolineare l'artista. Ma la validità della proposta dell'istituto gallaratese ha solletticato la curiosità della Cibaldi che ha deciso così di organizzare una mostra in cui presentare sia i lavori più recenti che le opere 'storiche' da cui ha iniziato il suo percorso. "Mi sembrava interessante proporre questo confronto tra opere degli anni tra l'80 e l'85 e lavori attuali, fino alle ultimissime opere di quest'anno" ha rimarcato l'artista. "In mostra ci sono i Teatrini: lavori degli anni Ottanta e Novanta che ho realizzato anche in formato 'da viaggio'. In questo caso possono essere chiusi e trasportati con facilità, sono piccole strutture in legno, dove all'interno creo delle scenografie e insceno delle piccole storie, dei racconti veri e propri. Ma ce ne sono alcuni anche in terra refrattaria e raku", spiega la Cibaldi. L'artista utilizza moltissimo la carta che manipola, trasforma, con colori e colle ma anche la terracotta è diventato un materiale adatto a esprimere la sua creatività. "Ci sono poi le Costruzioni e le Case, queste sculture prendono forma da un elemento di terracotta che poi assemblo con legni e metallo" continua l'artista.

Cibaldi, IntimoCibaldi, Intimo

C'è tempo, c'è tempo – "Ho giocato molto sull'idea di essere o di apparire trasformando i materiali e dando loro una sembianza diversa. Ho lavorato ad esempio la carta come se fosse metallo, confondendo così due materiali per natura fortemente diversi" specifica l'artista, "ci sono poi delle opere più recenti come degli Abiti fatti sempre di carta inserita su una rete metallica; e ancora le Vesti che sono come degli arazzi. per queste ultime opere sono partita dalle carte dei tarocchi interpretandone alcune figure come la regina, il mago, l'imperatrice, la notte o la luna". Si aggiunge ai diversi temi rappresentati in maniera originale dall'artista anche l'idea del tempo, non a caso la mostra si intitola: C'è un tempo. Tempo interiore della conoscenza. L'opportunita di eporre è diventata per la Cibaldi un'occasione per fare un bilancio personale sulla strada compiuta e sulle nuove direzioni da intraprendere.
"Ora è tempo di bilanci personali in un luogo e con persone che sanno far vibrare le corde da tempo silenziose per un concerto aperto a tutti quelli che sanno ascoltare".

Silvia Cibaldi
"C'è un tempo. Tempo interiore della coscienza"
fino al 31 marzo
Sala Planet dell'Università del Melo di Gallarate
via Magenta 3
La mostra sarà aperta tutti i giorni, dalle ore 16.00 alle ore 19.00
Per visite guidate in compagnia dell'artista durante i fine settimana e per informazioni rivolgersi al numero 0331 708224 oppure 0331 776083